rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
"Un fatto gravissimo" / L'Aquila

L'orsa Amarena è stata uccisa a fucilate

Era il simbolo del Parco nazionale d'Abruzzo. L'autore dell'uccisione è stato "identificato dai guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei carabinieri"

L'orsa Amarena, simbolo del Parco nazionale d'Abruzzo, è stata uccisa nella tarda serata di giovedì 31 agosto a fucilate da un uomo alla periferia di San Benedetto dei Marsi (L'Aquila). Lo comunica il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, spiegando che sul posto è intervenuto un veterinario che però ha potuto accertare solo la morte dell'orso. Ora i suoi due cuccioli sono dispersi. L'uomo che ha sparato è stato identificato dai guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei carabinieri. "Ho sparato per paura, ma non volevo ucciderla. L'ho trovata dentro la mia proprietà ed è stato un atto istintivo, impulsivo", ha detto ai carabinieri il responsabile.

"I rilievi per accertare la dinamica dei fatti sono in corso, così come il personale del Parco è impegnato a individuare i due cuccioli dell'orsa per valutare il da farsi", scrive il Parco nel post su Facebook in cui annuncia l'uccisione dell'orsa. "L'episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco - si legge ancora nel post sui social -. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l'episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell'area contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all'uomo".

Uccisa a fucilate l'orsa Amarena in Abruzzo: dispersi i cuccioli

Per il presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, si tratta di "un atto gravissimo nei confronti dell'intera regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile. In tutti questi anni le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini. Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l'uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati. L'atto violento compiuto nei confronti del plantigrado non ha alcuna giustificazione".

Solo pochi giorni fa l'orsa Amarena era stata avvistata con i suoi cuccioli nel centro abitato di San Sebastiano dei Marsi. Il video dell'incursione tra abitanti e turisti aveva fatto il giro del web. Dal 2010 ad oggi 15 orsi sono stati uccisi nel centro Italia, di cui tre nel territorio dei parchi dell'Abruzzo. È il triste report che emerge nel giorno della morte violenta di Amarena. Gli esemplari, negli anni, sono stati uccisi principalmente da bocconi avvelenati, malattie trasmesse dal bestiame allevato, bracconaggio e da altre cause che ancora oggi restano sconosciute. Amarena è stata uccisa a fucilate. Stessa sorte toccò il 12 settembre 2014 ad un altro orso bruno marsicano nel territorio comunale di Pettorano sul Gizio. L'autore dell'episodio è stato condannato nel 2021 dalla Corte di Cassazione al pagamento delle statuzioni civili.

Il destino di mamma Amarena si incrocia con quello del piccolo Juan Carrito, star dei social e simbolo dell'Abruzzo, investito e ucciso lo scorso gennaio sulla statale 17 nel territorio comunale di Castel di Sangro. La morte di Amarena ha scosso particolarmente la comunità di Villalago che negli anni è stata modello di accoglienza per l'orsa e i suoi cuccioli, come ricorda l'amministrazione comunale. "La comunità di Villalago ti aveva accolto e protetto, te ed i tuoi cuccioli, potendo con rispetto ammirare lo spettacolo della natura", scrivono dal comune condannando il vile gesto.

"Abbiamo detto e ridetto 'siamo modello, l'Abruzzo è modello'. Non siamo modello di niente. Davanti agli omicidi che sentiamo al telegiornale, l'uccisione di un'orsa sembra niente a confronto, ma non è così. Chiediamoci quanti pollai abusivi ci sono nel territorio, con baracche e baracchini", sono le parole all'Ansa del direttore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise Luciano Sammarone. "L'orsa era entrata in una recinzione. Per il resto non sappiamo nulla della dinamica dei fatti. I giudizi vanno rimandati a dopo - continua -. Fino a quando non conosciamo come sono andate le cose non emettiamo giudizi, ognuno dovrebbe tenersi il proprio anziché fare il processo su Facebook. Comunque, io ho difficoltà a credere che si sia trattato di difesa. L'orsa Amarena non ha mai attaccato nessuno. Ma anche io non giudico e non mi esprimo fino a quando le indagini riveleranno che cosa è accaduto".

Continua a leggere su Today.it...

orsa-amarena-post-facebook-parco-abruzzo

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'orsa Amarena è stata uccisa a fucilate

Today è in caricamento