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Domenica, 28 Aprile 2024
Nell'udienza odierna

Chiesto l'ergastolo per lo stupro di Pamela Mastropietro

Il procuratore Paolo Barlucchi nel processo di appello bis per la sola violenza sessuale ha chiesto la condanna nei confronti di Oseghale, già condannato per aver ucciso e fatto a pezzi la ragazza

"Chiedo alla Corte la condanna alla pena dell'ergastolo".  Lo ha detto il sostituto procuratore generale Paolo Barlucchi nel corso dell'udienza per il processo di appello bis per la sola violenza sessuale nei confronti di Innocent Oseghale, già condannato in via definitiva per aver ucciso e fatto a pezzi Pamela Mastropietro, la 18enne romana che si allontanò dalla comunità di Corridonia e i resti furono poi ritrovati in due trolley a Pollenza (Macerata) nel gennaio di cinque anni fa. Secondo il sostituto procuratore generale infatti "l'omicidio è avvenuto in occasione della violenza sessuale".

"Partiamo dal fatto che Oseghale ha ucciso Pamela, se fosse qui mi rivolgerei a lui dicendogli: "l'hai uccisa". Questo ci permette di eliminare qualsiasi enfasi e di concentrarci sul problema tecnico: c'è o no prova che ci sia stata violenza sessuale", ha detto il sostituto procuratore generale sottolineando che "il punto fondamentale è che è stato accertato che c'è stato almeno uno rapporto sessuale non protetto con Oseghale".

Il sostituto procuratore generale ha anche sgombrato il campo: "Pamela non era una prostituta", ha precisato, "la sentenza della Corte di appello usa un'espressione gentile ed esatta secondo cui Pamela usava il suo corpo per avere quello di cui aveva un bisogno impellente", per avere "eroina". "C'è una verità nella vita di Pamela che è la sofferenza psichica, la sofferenza che si fa disturbo psichico e dipendenza da eroina", ha continuato spiegando di aver ripensato al "film Accattone di Pasolini" di cui mi colpi' la frase quelli come me l'inferno 'lo hanno già sofferto in terra'. "Se penso a Pamela penso a una persona che ha sofferto - ha proseguito Nessun giudizio morale sulla vittima, comprensione e affetto".

"Perché una ragazza che esce indenne dai rapporti" con i due uomini ascoltati oggi come testimoni "esce a pezzi dal rapporto con Oseghale? Nel processo abbiamo grandi quantità di elementi che ci dicono che quel rapporto, che doveva essere come gli altri, è stato contrassegnato dalla violenza in occasione dell'omicidio. Pamela era totalmente nelle mani di Oseghale che poteva fare quello che voleva, ha preteso un rapporto non protetto". Ha sottolineato il sostituto procuratore generale Barlucchi.

Oseghale, ha ricostruito il sostituto procuratore generale, la teneva al "guinzaglio, per darle o non darle eroina quando voleva". "Oseghale è uscito e l'ha chiusa in casa a chiave", ha sottolineato per dare l'idea del rapporto aggiungendo che "l'omicidio è avvenuto in occasione della violenza sessuale". Ma qualcosa è "andato storto - ha sottolineato - Oseghale ha pensato di avere a che fare con una tossica persa invece ha trovato una ragazza che usava il suo corpo solo per necessità e manteneva la capacità di dettare un minimo di regole". "Voleva il balocco e poi c'è stata un'escalation", ha continuato. "Non ho dubbi: c'è stata violenza sessuale, un rapporto non protetto che Pamela non voleva", ha precisato il sostituto procuratore generale.

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