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Domenica, 28 Aprile 2024
Attesa la sentenza

Pamela Mastropietro, oggi l'ultima parola sull'ergastolo a Innocent Oseghale

La Cassazione è chiamata a pronunciarsi sull'aggravante di violenza sessuale dalla quale dipende la conferma dell’ergastolo per l'omicidio della 18enne, i cui resti furono ritrovati in due trolley nel gennaio 2018

"Giustizia per Pamela", è lo striscione che campeggia fuori dalla Corte di Cassazione che oggi è chiamata a pronunciarsi per la sola aggravante della violenza sessuale nei confronti di Innocent Oseghale, il nigeriano 35enne già condannato in via definitiva all’ergastolo per aver ucciso e fatto a pezzi Pamela Mastropietro, la 18enne romana i cui resti furono ritrovati in due diversi trolley a Macerata nel gennaio del 2018.

 Dalla condanna per violenza sessuale dipende infatti il calcolo della pena e la conferma dell'ergastolo, chiesto ancora a gran voce dalla madre della ragazza, Alessandra Verni, davanti alla Cassazione sostenuta da amici e parenti: "Dopo tre gradi di giudizio, che hanno sempre confermato la violenza su Pamela, mi aspetto giustizia anche oggi" ha dichiarato.

La "sussistenza della violenza sessuale si basa sulla prova logica", ha affermato la procuratrice Francesca Loy sollecitando la Corte a rigettare la richiesta della difesa. La pm sostiene infatti che il ricorso della difesa contro l'accuasa di violenza sessuale è da considerare "inammissibile" rispetto all'ipotesi avanzata dai legali di Oseghale, stando alla quale il rapporto non sarebbe avvenuto all'interno dell'abitazione prima dell'omicidio ma precedentemente, vicino al parco dove Oseghale e la ragazza si erano incontrati. Loy ha ricordato che "nella ricostruzione dei fatti è smentito che il rapporto fosse avvenuto nel sottopasso ed è pacifico e motivato che si è verificato nell'abitazione. Nella sede della Cassazione, ha aggiunto, "non c'è spazio per diverse ricostruzioni", sottolineando che è escluso che si sia "trattato di un rapporto consensuale". 

La famiglia è convinta che Oseghale non sia l'unico colpevole

La battaglia, ha spiegato la mamma di Pamela, andrà avanti. Alessandra Verni è infatti convinta che per l'omicidio di sua figlia esistano dei complici: "Ci sono due dna che non si sa di chi siano, intercettazioni nelle quali alcuni personaggi dicono che quel giorno erano nella casa, ci sono troppe cose che non tornano, ci sono tanti aspetti che meritano una risposta. E qualcuno queste risposte me le deve dare. Io le pretendo".  "Alcune indagini non sono state fatte bene, altre non sono andate avanti e vorrei sapere perché. Su questo - annuncia - vorrei chiedere una Commissione di inchiesta alle istituzioni".

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