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Martedì, 30 Aprile 2024
Chiesa e Politica

Papa Francesco 'no global': "La finanza opprime i popoli"

"La corruzione dei potenti viene pagata dai poveri", dice il Pontefice nell'omelia di stamattina. E sferra un attacco contro i mercati finanziari

ROMA - La corruzione dei potenti finisce per essere "pagata dai poveri", che per l'avidità degli altri finiscono senza ciò di cui avrebbero bisogno e diritto. Lo ha affermato Papa Francesco all'omelia della messa del mattino in Casa Santa Marta. "L'unica strada" per vincere "il peccato della corruzione", ha concluso, è "il servizio" agli altri che purifica il cuore.

Il Pontefice, in un discorso rivolto al Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che ha promosso un seminario sul tema degli "Investimenti a impatto sociale", ha sferrato un attacco contro il mondo della finanza. "E' importante che l'etica ritrovi il suo spazio nella finanza e che i mercati si pongano al servizio degli interessi dei popoli e del bene comune dell'umanità". Perché - aggiunge il Papa - "non possiamo tollerare più a lungo che i mercati finanziari governino le sorti dei popoli piuttosto che servirne i bisogni, o che pochi prosperino ricorrendo alla speculazione finanziaria mentre molti ne subiscono pesantemente le conseguenze".

"E' urgente che i governi di tutto il mondo - ha chiesto Francesco - si impegnino a sviluppare un quadro internazionale in grado di promuovere il mercato dell'investimento ad alto impatto sociale, in modo da contrastare l'economia dell'esclusione e dello scarto". Francesco ha poi lodato l'iniziativa di "fondi di investimento destinati a soddisfare le loro necessità basilari legate all'agricoltura, all'accesso all'acqua, alla possibilità di disporre di alloggi dignitosi a prezzi accessibili, così come a servizi primari per la salute e l'educazione". "Tali investimenti - ha osservato - intendono produrre un impatto sociale positivo per le popolazioni locali, come la creazione di posti di lavoro, l'accesso all'energia, l'istruzione e la crescita della produttività agricola" anche se "i ritorni finanziari per gli investitori sono più contenuti rispetto ad altre tipologie d'investimento".

All'incontro in Vaticano hanno preso parte anche rappresentanti della Curia Romana per studiare forme innovative di investimento, che "possano arrecare benefici alle comunità locali e all'ambiente circostante, oltre che un equo rendimento". "La solidarietà con i poveri e gli esclusi - ha detto Francesco ai partecipanti - vi ha spinto a riflettere su una forma emergente di investimento responsabile, nota come impact investing" che prevede "un investitore consapevole dell'esistenza di gravi situazioni di iniquità, di profonde diseguaglianze sociali e delle penose condizioni di svantaggio in cui versano intere popolazioni", il quale "si rivolge a istituti finanziari che utilizzano le risorse per promuovere lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni povere".

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