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Domenica, 28 Aprile 2024
Le indagini / Verona

Omicidio-suicidio dei fratelli Patrizio ed Edoardo: dopo l'autopsia, il terribile sospetto

L'esame autoptico eseguito sui cadaveri dei due giovani trovati senza vita nella loro abitazione a Verona, ha confermato la dinamica dei fatti: Patrizio ha sparato a Edoardo, poi si è tolto la vita. Il movente rimane un giallo, ma si fa largo l'ipotesi della premeditazione

Un omicidio-suicidio non frutto di uno scatto d'ira ma premeditato, organizzato e pianificato. È questa la nuova ipotesi che emerge sulla morte di Patrizio ed Edoardo Baltieri, i due fratelli morti sabato scorso nella loro abitazione di San Massimo, in Via Brigata Piemonte, a Verona. Nella giornata di mercoledì 26 luglio sono state eseguite le autopsie sui due cadaveri, esame che ha confermato la dinamica dei fatti: è stato Patrizio a sparare a Edoardo, prima di togliersi la vita. La famiglia potrà ora seppellirli come ha dovuto seppellire nel 2018 Leo, il fratello più grande di Patrizio ed Edoardo deceduto in seguito ad una grave malattia. Un dolore indicibile per una tragedia a cui difficilmente gli investigatori potranno dare una spiegazione completa.

La dinamica dell'omicidio-suicidio

Sembra, infatti, piuttosto chiara la dinamica di quanto accaduto intorno alle 19 del 22 luglio scorso. Ed alcune conferme sono giunte proprio ieri in seguito all'autopsia. Quello di Patrizio ed Edoardo Baltieri è stato un omicidio-suicidio. Patrizio ha usato due armi legalmente detenute, in quanto il 28enne dal 2018 aveva un porto d'armi. Il giovane era appassionato di tiro a volo anche se pare non fosse un assiduo praticante. Con questo porto d'armi, Patrizio si è potuto procurare la pistola con cui ha sparato al 24enne Edoardo, uccidendolo nel soggiorno della loro abitazione. L'omicida si è poi spostato nella sua camera da letto e ha preso un'altra arma, un fucile, anch'essa regolarmente di sua proprietà. E con quel fucile si è sparato.

L'ipotesi della premeditazione

Due armi che Patrizio aveva preso da poco e questo lascia supporre che il delitto sia stato premeditato. Come descritto da Laura Tedesco sul Corriere di Verona, il 28enne ha acquistato la pistola con cui ha ucciso il fratello nel giugno scorso in un'armeria vicino casa. Mentre il fucile Patrizio se l'era procurato il giorno prima o il giorno stesso dell'omicidio-suicidio. Una tempistica che, secondo gli investigatori, rende più probabile l'ipotesi della premeditazione rispetto a quella di un delitto consumato in seguito ad una lite. In ogni caso, premeditazione o no, rimangono ancora oscure le reali ragioni che hanno spinto Patrizio Baltieri a uccidere il fratello e poi a suicidarsi.

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