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Lunedì, 29 Aprile 2024
Almeno dieci vittime / Milano

Sesso con minorenni e scambio di video hot: arrestati animatore dell'oratorio e camionista

Scoperta una rete di abusi su adolescenti tra gli 8 e i 17 anni. L'indagine è nata dopo la denuncia presentata dai genitori di un ragazzino

Alcuni li avrebbero contattati online, riuscendo a farsi mandare foto e video decisamente espliciti. Altri, almeno tre, li avrebbero anche incontrati, consumando con loro rapporti sessuali. Due uomini - un 27enne originario dell'Ecuador, animatore in un oratorio monzese e un 39enne italiano dipendente di una ditta di autotrasporti milanese - sono stati arrestati nelle scorse settimane al termine di una maxi indagine sulla pedopornografia portata avanti dalla polizia postale di Milano e dalla sezione operativa della compagnia carabinieri di San Donato Milanese. 

I due, si legge in una nota degli investigatori, sono accusati di aver messo in piedi "un vero e proprio sistema criminale finalizzato all’adescamento di minori, volto sia alla produzione di materiale pedopornografico sia a costringere, o convincere, i minori ad atti sessuali con i due adulti".

Scoperti oltre dodicimila e cinquecento video pedopornografici, decine di profili fake su Instagram e una chat Telegram o Signal per scambiarsi il materiale illecito.

L'indagine è nata lo scorso anno, quando i genitori di un ragazzino minorenne si sono presentati dai militari di Peschiera Borromeo raccontando di essere preoccupati per il figlio. Il giovanissimo credeva di avere instaurato una relazione con una coetanea ma era stato ingannato. Pezzo dopo pezzo, carabinieri e poliziotti hanno ricostruito il puzzle, arrestando prima l'animatore dell'oratorio - che tra l'altro ha precedenti identici - e poi il camionista. Entrambi sono stati trovati in possesso di "un’ingente quantità di materiale pedopornografico, che in parte si scambiavano e cedevano a terzi".

Andando avanti con l'indagine, investigatori e inquirenti hanno poi scoperto una rete di abusi su adolescenti tra gli 8 e i 17 anni. Almeno 10 quelli caduti nella rete, tra Monza, Milano e Treviso. In tantissimi episodi, i due avrebbero adescato i giovani online - spacciandosi per ragazze o ragazzi della loro età - convincendoli così a inviare loro materiale pedopornografico. Ma non solo. In tre occasioni, l'animatore e il camionista sarebbero riusciti a incrociare nel mondo reale tre vittime: con loro - mettono nero su bianco militari e agenti - "approfittando della loro ingenuità, riuscendo a guadagnare la loro fiducia, hanno consumato rapporti sessuali". Le indagini proseguono per risalire alle probabili molte altre vittime.

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