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Sabato, 27 Aprile 2024
Maxi truffa / Milano

L'esercito dei 600 che incassava il reddito di cittadinanza (abusivamente) e lo riciclava

Il raggiro scoperto dai carabinieri: Un affare da 2 milioni e 300mila euro che si basava su un meccanismo collaudato

Il reddito di cittadinanza, incassato senza avere i requisiti, "riciclato" da negozianti compiacenti che trattenevano una quota per sé come forma di pagamento. Un'articolata truffa è stata scoperta dai carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Milano. Sono state denunciate oltre seicento persone.

Secondo l'accusa gli indagati, soprattutto somali, versavano al commerciante l'intero credito della carta senza causale tramite Pos o con pagamenti di utenze intestate agli esercenti, nascondendo così la provenienza del denaro. In cambio l'esercente consegnava loro le somme in contanti, trattenendo però su ogni transazione una percentuale dal 10% al 15%.truffa rdc  frame da video carabinieri milanoLe indagini sono state avviate nel febbraio 2021. Nel dicembre del 2022 è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per un bengalese, titolare di un internet point e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, ritenuto responsabile di riciclaggio continuato e di abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.

Sono state 633 le persone che, nel periodo di tempo interessato dalle indagini, hanno effettuato acquisti con la carta del reddito in tre negozi ritenuti compiacenti. Sono state denunciate a 14 diverse Procure (Milano, Cosenza, Bergamo, Napoli, Roma, Brescia, Como, Torino, Lodi, Siracusa, Trapani, Monza, Lecce e Genova) per falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del beneficio del reddito di cittadinanza e truffa aggravata. In termini numerici, ammonta a circa 413mila euro la somma di denaro riciclata dagli esercenti. Si ipotizza una truffa ai danni dello Stato di 2.374.000 euro.

Due titolari delle attività che monetizzavano il sussidio - una rivendita di alimentari e una di kebab -  sono stati denunciati con l'accusa di "riciclaggio continuato". Il commerciante ai domiciliari dal 2022 ha patteggiato 2 anni e 6 mesi per gli tessi reati e gli sono stati confiscati 20.800 euro, somma ritenuta pari al profitto del reato di riciclaggio. Il suo negozio di telefonia, che dunque non commercializza i beni di prima necessità acquistabili con il reddito di cittadinanza, rispetto all'anno precedente all'istituzione del reddito di Cittadinanza aveva registrato un incremento delle transazioni Pos di 215mila euro passando da un incasso mensile di 1.460 euro a circa 23.450 euro (+1.600%).

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