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Lunedì, 29 Aprile 2024
Omicidi

Maresciallo ucciso a Marsala, arrestato un agricoltore di 71 anni

Svolta nelle indagini sull'omicidio del maresciallo Silvio Mirarchi. A finire in manette Nicolò Girgenti, 71 anni: sarebbe stato lui a sparare ai militari nel corso di un controllo anti-droga, e non il proprietario della serra di marijuana fermato poco dopo il fatto. Il punto sulle indagini

MARSALA - E' stato arrestato dai carabinieri di Trapani l'autore dell'omicidio del maresciallo capo Silvio Mirarchi, freddato a colpi di pistola lo scorso 31 maggio nelle campagne di Marsala.

In manette è finito Nicolò Girgenti, un agricoltore incensurato di 71 anni. Il provvedimento cautelare, emesso dal gip di Marsala Annalisa Amato su richiesta della Procura marsalese diretta da Vincenzo Pantaleo, è giunto al culmine di un'intensa attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore Anna Sessa.

IL FATTO - La sera del 31 maggio scorso Mirarchi, insieme ad un altro collega, era impegnato in un servizio di polizia giudiziaria nelle aree rurali del centro lilibetano. I militari, mentre erano appostati in un fondo agricolo di contrada Vintrischi, intorno alle 21,30, sentirono delle voci provenire da alcune serre poco distanti. Nel tentativo di controllare cosa stesse accadendo si avvicinarono, e dopo essersi qualificati ed aver intimato l'alt, furono immediatamente investiti da numerosi colpi di arma da fuoco, uno dei quali colpì ad un fianco il maresciallo Mirarchi. Trasportato all'ospedale di Marsala, il militare fu sottoposto ad un primo intervento chirurgico e poi trasportato in elisoccorso all'Ospedale Civico di Palermo dove, nuovamente sottoposto ad intervento chirurgico, morì nel pomeriggio del giorno dopo.

GLI ARRESTI - Le indagini avviare immediatamente consentirono di trarre in arresto, già nelle ore successive al fatto, un pregiudicato responsabile della coltivazione dello stupefacente, e anche di individuare un primo sospettato proprio in Girgenti, che in passato era stato presidente della società che gestisce le serre in cui i carabinieri stavano effettuando i controlli. L'anziano, interrogato dagli inquirenti, ha riferito di essere rimasto a casa la sera dell'omicidio. Versione smentita dall'analisi dei tabulati telefonici che dimostrano come il suo telefonino fosse in realtà agganciato alla cellula poco distante dal luogo del delitto.

TRACCE DI POLVERE DA SPARO SUI SUOI ABITI - Inoltre la sua autovettura fu ripresa da due telecamere a circuito chiuso, rinvenute dai carabinieri, lungo la possibile via di fuga dal luogo dell'omicidio, proprio nei minuti successivi all'esplosione dei colpi di pistola. A questi indizi si è aggiunta un'altra prova determinante: ovvero l'esito delle analisi dei Ris di Messina che dimostrano presenza di polvere da sparo sugli indumenti dell'uomo sequestrati dai carabinieri. Le indagini hanno dimostrato, inoltre, che Girgenti non era estraneo alla piantagione di marjuana coltivata nella serra. Le attività investigative continuano incessantemente per assicurare alla giustizia anche gli altri complici coinvolti nell'omicidio.

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