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Martedì, 30 Aprile 2024
Rischi

Coppia intossicata dal monossido di carbonio: perché bisogna fare attenzione anche alle stufe a pellet

Gravi due coniugi di Millesimo (Savona) soccorsi per un'intossicazione da monossido di carbonio nella loro abitazione indipendente: a cosa bisogna prestare attenzione

Sono ricoverati all'ospedale San Martino di Genova i due coniugi di Millesimo (Savona) che, in località Piangiasci, sono stati soccorsi per un'intossicazione da monossido di carbonio nella loro abitazione indipendente. Pare che a sprigionare il gas letale sia stata una stufa a pellet difettosa o comunque malfunzionante.

Sono riusciti, fortunatamente, a dare loro stessi allarme. Già dal giorno prima avevano avvertito malessere, senza darvi però troppa importanza. Sul posto in pochi minuti sono accorse due ambulanze, poi l'elisoccorso. Le condizioni della coppia, sulla sessantina, sarebbero molto gravi.

Monossido di carbonio: i sintomi dell'intossicazione

Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore e incolore che può provocare la morte di chiunque lo respiri. E’ un prodotto di combustione emesso dai motori a benzina, fornelli, stufe, generatori, lampade a gas, oppure che brucino carbone o legno. L'accumulo di monossido di carbonio in spazi completamente o parzialmente chiusi può provocare la morte per avvelenamento di persone e animali presenti.

Il riscaldamento a pellet è moderno ed ecologico rispetto al gasolio o ad alternative più "vecchie". C'è un però: gli impianti alimentati a pellet e i pellet stessi (cilindretti di legno pressato) possono liberare monossido di carbonio, ossia un gas inodore, incolore e non irritante ma letale. Per le stufe a pellet la cosa fondamentale è l'installazione corretta. Il tecnico che installa il tutto deve rispettare determinati protocolli, inoltre si devono effettuare periodici controlli, nonché una costante pulizia. Ma conviene anche prevedere una presa d'aria esterna collegata alla stufa, cosa non obbligatoria, ma caldamente consigliata.

Malfunzionamenti a parte, in tanti non sanno o sottovalutano il fatto che ci si può intossicare con il monossido di carbonio anche semplicemente conservando i cilindretti di legno pressato. I pellet stoccati in un locale chiuso possono infatti subire una trasformazione chimica con la formazione di monossido di carbonio. Se il locale non è ventilato, il gas si accumula a livello del pavimento con conseguenze fatali per chi entra nel locale. L'attenzione a dove e a come stocchiamo il pellet è tanto più valida per chi lo compra il pellet prestagionale: è preferibile stiparlo in un luogo separato dai locali “vissuti” e comunque deve essere un posto ben arieggiato. La problematica delle emissioni di CO da parte di pellet stoccato, dipendente da processi di ossidazione e di proliferazione di micro organismi che scompongono il legno, è poco studiata anche perché comunque rappresenta una questione meno diffusa della produzione di monossido di carbonio da parte di stufe, caldaie e altri impianti mal funzionanti. 

L'esposizione a monossido di carbonio può provocare perdita di coscienza e morte. I sintomi più comuni dell'avvelenamento da CO sono mal di testa, vertigini, debolezza, nausea, vomito, dolori al petto e stato confusionale. Persone addormentate o in stato di ubriachezza possono morire prima di avere i sintomi. Chiunque sospetti un avvelenamento da monossido di carbonio deve rivolgersi immediatamente al pronto soccorso.

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