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Sabato, 27 Aprile 2024
Il caso

Abusano in tre di una 17enne campionessa di scherma, la federazione: "Saremo parte civile"

Coinvolti tre atleti italiani, di cui uno minorenne. L'avvocato della ragazza accusa lentezze e la mancanza di applicazione del Codice rosso: la vicenda

Una campionessa di scherma di 17 anni della squadra dell'Uzbekistan sarebbe stata abusata da tre atleti italiani della Federscherma in un ritiro a Chianciano Terme. Lo stupro di gruppo sarebbe avvenuto tra il 4 e il 5 agosto scorso durante un ritiro nella località in provincia di Siena a cui partecipavano più squadre provenienti da diverse parti del mondo. Al momento, sull'abuso la procura di Siena indaga su due dei tre atleti coinvolti. Un terzo è minorenne. 

Che cosa è successo: lo stupro di gruppo degli schermidori italiani

"In riferimento alle notizie riportate oggi dal quotidiano 'Il Messaggero'' e riprese da altri organi di stampa, la Federazione italiana scherma ritiene doveroso e necessario specificare quanto segue: la Fis ha tempestivamente, e in più occasioni, avuto confronti diretti con la magistratura inquirente, al fine di conoscere la situazione e gli sviluppi dell'attività investigativa, nel rispetto del segreto istruttorio che contraddistingue la fase procedimentale ancora in corso", si legge in una nota della Fis.

"Sulla base di tali informazioni e rassicurazioni acquisite, la Federazione - differentemente da quanto riportato - ha dettagliatamente risposto all'avvocato della denunciante, depositando anche la nomina della Federazione per una costituzione di parte civile nell'eventuale giudizio, qualora venisse disposto dalla giustizia ordinaria". 

"La ricostruzione fornita, nelle parti che chiamano in causa l'operato della Fis, non risponde in alcun modo all'attenzione posta sulla vicenda da parte della Federazione, che si è invece immediatamente attivata nei contatti con la Magistratura ordinaria e sportiva, riponendo massima fiducia nell'operato delle autorità. La Federazione italiana scherma, che dei valori sani e autentici dello sport ha fatto la bandiera della propria attività non meno delle medaglie olimpiche e paralimpiche, e che attraverso questo lavoro quotidiano si è affermata come un esempio riconosciuto di impegno sociale, valuterà tutte le azioni necessarie a tutela della propria immagine e a difesa di quel che ogni giorno afferma nelle sale di tutta Italia", ha aggiunto la Fis.

L'avvocato dell'atleta uzbeka: "La procura non ha attivato il codice rosso"

"C'è un'inerzia da parte della Procura, che neanche ha attivato il codice rosso, e della Federscherma che non ha preso nessun provvedimento nei confronti degli atleti indagati", denuncia Luciano Guidarelli, l'avvocato della giovane atleta della Federazione di scherma dell'Uzbekistan vittima di violenza durante un ritiro ad agosto a Chianciano.

"La ragazza quando si è resa conto di ciò che aveva subito ha avvisato la compagna di stanza e la madre che è subito arrivata in Italia - le parole del legale riprotate da Ansa - la Federscherma è stata subito avvisata ma non abbiamo mai avuto riscontri né di provvedimenti nei confronti degli atleti coinvolti né di solidarietà nei confronti della vittima".

Inoltre, aggiunge Guidarelli, "il fatto che gli indagati non siano stati sanzionati o sospesi dalla loro attività agonistica ha reso possibile che la giovane li abbia nuovamente incontrati durante gare e altri ritiri con conseguenti traumi".

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