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Martedì, 30 Aprile 2024
ROMA

Mazzette sugli appalti per le strade, sette arresti a Roma

Secondo la procura, i funzionari incaricati di vigilare chiudevano spesso un occhio su lavori eseguiti male. In cambio ricevevano tangenti (pagate dagli imprenditori) pari al 3-4% del valore dell’appalto

Mazzette sui lavori di manutenzione di strade e infrastrutture: è questa l'accusa che ha portato all'arresto di sette persone a Roma nell'ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri su 33 appalti per lavori pubblici.

Secondo la procura i funzionari finiti in manette chiudevano spesso un occhio su lavori eseguiti male: dalla pulizia di un numero inferiore di tombini rispetto a quanto previsto, al risparmio sullo spessore dell'asfalto. Altre diciotto persone risultano indagate nell’ambito della stessa inchiesta. 

Gli arrestati sono  sette funzionari pubblici appartenenti ai Municipi, al Dipartimento SIMU (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) e all'Ospedale San Giovanni Addolorata.

Secondo la procura, i funzionari incaricati di vigilare ricevevano tangenti (pagate dagli imprenditori) pari al 3-4% del valore dell’appalto. In tutto, solo negli ultimi due anni, sarebbero state versate circa 650mila euro di mazzette. 

L'indagine è la stessa che il 14 ottobre scorso portò all'arresto degli imprenditori Luigi Martella ed Alessio Ferrari, insieme ad un funzionario pubblico, Ercole Lalli. Per la pubblica accusa "tutto lascia pensare che il sistema coinvolga gran parte delle imprese che operano nel settore" della manutenzione urbana. E lo stesso Ferrari lo aveva confessato poco dopo il suo arresto: "Io so che è un sistema di richiesta generalizzata da parte dei funzionari del Comune nel settore della manutenzione urbana". (Da RomaToday)
 

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