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Sabato, 27 Aprile 2024
La banda

Carte "truccate" al casinò: 10 misure cautelari

In carcere il cartaio, che permetteva lo scambio dei mazzi di carte, e la mente della presunta associazione per delinquere

Presunta truffa al Casinò di Sanremo, grazie al croupier Luigi Carbone, detto 'Silvio', che in cambio di denaro introduceva mazzi di carte truccate per le partite del gioco del Punto e Banco. Il 58enne guadagnava "almeno 300 euro per volta". Dieci le misure cautelari emesse nei confronti della presunta associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al peculato e alla corruzione.

A capo dell'associazione Francesco Ricotta, che ne "determinava la nascita" e "il potere decisionale - si legge agli atti -, agiva quale coordinatore e referente primario per tutti i sodali nell'illecita attività di truffa ai danni del Casinò di Sanremo, pianificando le condotte strumentali all'attuazione del programma criminoso". Il 67enne di Grugliasco (Torino) era la mente del gruppo e l'unico interlocutore del cartaio. "Decideva le quote di partecipazione degli associati agli utili e alle perdite derivanti dal gioco del Punto e Banco, decidendo di quali giocatori-associati servirsi per commettere le truffe".

Ricotta, bandito dal casinò, segnava i dorsi delle carte in modo che gli altri componenti della banda potessero riconoscere le carte vincenti, ha raccontato il giornalista di TorinoToday Davide Petrizzelli, aggiungendo che il giudice Paolo Luppi del tribunale di Imperia ha disposto due arresti in carcere, quattro arresti domiciliari e quattro obblighi di dimora.

Michele Rubino, considerato il "consigliere di Ricotta" si impegnava "nella ricerca di nuovi giocatori". Franco De Matteis remunerava il cartaio Carbone con bonifici bancari mentre Islam Amirul effettuava il cambio delle fiches con il denaro contante. Secondo gli inquirenti, i giocatori Emilio D'Eliso, Raffaele Leonardo Ferri e Luciano Rossi "contribuivano attivamente, effettuando le giocate al tavolo del Punto e Banco del Casinò di Sanremo con le risorse che gli venivano fornite da Ricotta, e in particolare effettuando maggiori puntate in caso di riscontrata alterazione delle carte da gioco con conseguenti vincite illecite che successivamente venivano suddivise tra gli associati". Anche Luigi Betti e Antonio Del Core effettuavano giocate "con le risorse che gli venivano fornite da Ricotta", "collaborando attivamente all'alterazione delle carte da gioco".

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