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Sabato, 27 Aprile 2024
Il giallo / Catania

Vera Schiopu e il suicidio simulato: tutti i punti da chiarire

Due uomini sono stati fermati con l'accusa di concorso in omicidio per la morte della 25enne moldava, trovata impiccata in un casolare a Ramacca, nel Catanese. Gli indagati negano ogni coinvolgimento, ma secondo gli inquirenti avrebbero inscenato tutto per nascondere il delitto. Il movente, la dinamica e la causa del decesso rimangono un mistero

L'ennesimo femminicidio "mascherato" da suicidio. Sarebbe questa la pista principale seguita dagli investigatori che indagano sulla morte di Vera Schiopu, la ragazza di 25 anni trovata impiccata nella serata di sabato in un casolare nella campagna di contrada Sferro, a Ramacca, in provincia di Catania. Intanto le forze dell'ordine hanno fermato due cittadini romeni di 31 e 33 anni, il fidanzato della vittima e un amico, accusati di concorso in omicidio.

Il giallo di Vera Schiopu

Un giallo su cui sono ancora diversi i punti da chiarire, a iniziare dall'effettiva dinamica del delitto, fino al movente e al ruolo dei due uomini fermati. Sarebbero diversi i particolari che hanno indotto i carabinieri a ritenere il suicidio della donna una messa in scena per coprire un omicidio. Alcuni dettagli sospetti sarebbero emersi già durante i primi rilievi scientifici compiuti dai carabinieri e nelle prime testimonianze degli indagati. A chiamare il 112 era stato il fidanzato della vittima, un romeno trentenne che lavora come manovale. È stato lui a dare l'allarme dopo il ritrovamento del corpo della sua fidanzata, con la quale pare convivesse nel casolare delle campagne della Piana di Catania. 

I punti da chiarire

A dare supporto alla sua ricostruzione sul suicidio sarebbe stato anche l'amico dell'uomo, un suo connazionale. Ma le indagini dei carabinieri della compagnia di Palagonia e del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Catania avrebbero fatto emergere delle incongruenze nella ricostruzione dei fatti e sulla dinamica di quello che era stato denunciato come un suicidio, ma che, secondo l'accusa, sarebbe stato invece un femminicidio. I due uomini sono accusati di concorso in omicidio, ma sulle indagini c'è il massimo riserbo. Soltanto l'autopsia potrà chiarire le cause della morte. Anche il movente, al momento, rimane un mistero. Le informazioni sulla 25enne sono poche e non è chiaro se la sua presenza nelle campagne di Ramacca fosse per motivi lavorativi o personali. La zona in cui è stato rinvenuto il cadavere è molto isolata e non risultano testimonianze. Inoltre, non esistono precedenti denunce o segnalazioni di liti tra la donna e il suo fidanzato. Proprio per questo motivo il movente rimane ancora un giallo.

Il caso di Valentina Salomone

Un caso che ricorda quello di Valentina Salamone, la 19enne trovata morta con una corda intorno al collo il 24 luglio del 2010 in un casolare ad Adrano e per il cui omicidio è stato definitivamente condannato all'ergastolo Nicola Mancuso, 36 anni, sposato, che aveva una relazione con la vittima. L'uomo si è sempre proclamato innocente. Tra le analogie tra i due casi anche la presenza di un complice nel delitto, che nell'omicidio Salamone non è stato mai identificato. "Quando ho sentito che un'altra ragazza era stata trovata impiccata in provincia di Catania, mi è mancato il fiato - ha raccontato a Tgcom24 la sorella Claudia - Il pensiero è corso a mia sorella Valentina. Anche lei è stata trovata appesa a una trave. Per me è un dolore che si rinnova". Un suicidio simulato portato alla luce soltanto dopo una lunga battaglia legale: "Non so se Vera Schiopu è stata uccisa o si è trattato di suicidio, i carabinieri si sono insospettiti e hanno deciso di vederci chiaro. Nel nostro caso non fu così, abbiamo dovuto lottare tanto per dimostrare che Valentina non si sarebbe mai suicidata. La sentenza definitiva è arrivata solo nel gennaio del 2022, dodici anni dopo la sua morte. E ancora manca un tassello nelle indagini. Sugli abiti di mia sorella è stato trovato il dna di un secondo uomo, il che significa che chi l'ha uccisa aveva un complice. Non smetteremo di lottare fino a quando non sapremo a chi appartiene quella traccia". Un caso simile con un complice in fuga e un movente che non è mai stato appurato.

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