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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il racconto dell'orrore / Milano

La ragazza in affido violentata per 15 anni durante riti satanici

Sotto indagine i genitori affidatari. La giovane avrebbe anche subito violenze di gruppo e torture. Nel 2002 dalle sevizie subite è nato un figlio

Abusi sessuali e psicologici, riti satanici. Questo l'atroce connubio del quale sarebbe rimasta vittima una ragazza per quindici lunghi anni. I suoi carnefici sarebbero i genitori affidatari. La Procura di Milano, come riporta MilanoToday, ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di processo, con l'accusa di riduzione in schiavitù per una coppia di genitori affidatari. Tra il 2000 e il 2015 avrebbero costretto una giovane, ospitata nella loro casa quando era appena maggiorenne, a subire "violenze sessuali, anche di gruppo" anche in "un contesto di riti satanici e messe nere". La vicenda, con indagini del pm della Dda Stefano Ammendola, era emersa nel mese di ottobre 2022. Il tribunale del riesame di Milano aveva revocato la misura dell'obbligo di dimora e di divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico per i due coniugi. Ora la Procura contesta agli indagati di aver esercitato sulla donna "poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà". 

Nel 2002 dalle violenze subite dalla giovane da parte del genitore affidatario, a cui viene contestato anche il reato di violenza sessuale di gruppo, è nato un figlio. Dal 2005, poi, la donna sarebbe rimasta vittima di abusi durante riti satanici e messe nere a cui avrebbero preso parte "diversi uomini, non meglio identificati", che indossavano "delle tuniche bianche e dei cappucci", anche in uno "studio di registrazione insonorizzato" e alla "presenza di un crocifisso capovolto".

La vittima sarebbe stata anche ferita con un coltello, le sarebbero state praticate "incisioni sulla schiena e sulle gambe" e sarebbe stata sottoposta a "torture".  

Nel 2006, sembrava che la ragazza avesse trovato la libertà, trasferendosi in un'altra regione ma i due sarebbero andati a riprenderla e l'avrebbero sottoposta ad altre violenze. Sarebbe stata anche "segregata in una intercapedine" e poi "nascosta all'interno di una botola". 

Il caso ha avuto un iter giudiziario travagliato con denunce presentate dalla donna anche fuori dalla Lombardia. I genitori hanno sempre negato sostenendo che le sue denunce sono "tutta una invenzione". Ora toccherà al processo fare luce su questa vicenda buia.

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