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Sabato, 27 Aprile 2024

Yara, la difesa: "Il cadavere è stato rimaneggiato per depistare le indagini"

I legali chiedono un nuovo esame del Dna: "Massimo potrebbe farlo anche qui, davanti a tutti. Non ha paura"

Il cadavere di Yara "è stato rimaneggiato perché bisognava depistare le indagini". Lo ha sottolineato l’avvocato Paolo Camporini, che difende Massimo Bossetti insieme al collega Claudio Salvagni, nell’aula del processo d’appello sull’omicidio della tredicenne scomparsa a Brembate Sopra il 26 novembre 2010. Secondo il legale, a testimoniarlo sono soprattutto i tagli sulla schiena della vittima: "Al buio, nel mezzo di un campo isolato e mentre nevicava, l’assassino si sarebbe dunque preoccupato di sollevare la maglietta di Yara per farle dei tagli di coltello? Assurdo. La verità è che quel cadavere è stato rivestito". 

A uccidere così crudelmente Yara, ha detto ancora l’avvocato Camporini, "è stato un sadico perverso sessuale? Sì, su questo sono d’accordo con le parti civili. L’assassino ci ha giocato parecchio con quel povero corpo. È uno che ha grandissimi problemi, ma è l’esatto opposto di Bossetti". Il carpentiere di Mapello, infatti, conduceva una vita "piatta e regolare", praticamente "monacale". È per questo che basterebbe una nuova perizia sul Dna per "essere sicuri". Perché Bossetti, ha messo in chiaro il legale, è pronto a un nuovo esame genetico: "Potrebbe farlo anche qui, davanti a tutti. Non ha paura". 

E "se fossi il pm, così sicuro che è lui il colpevole, l’avrei chiesta io la perizia, così lo inchiodavo definitivamente". Invece in questo caso "fin dall’inizio ci si è voluti sottrarre al contraddittorio" tanto che il processo di primo grado si è chiuso con una "sentenza assolutista e autoritaria”. Una sentenza che la difesa ha impugnato un appello “proprio perché non abbiamo avuto risposte".

Fonte: Askanews →
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