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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Troppi carboidrati portano alla demenza?

È l’allarme lanciato da un neurologo statunitense, secondo il quale in alcuni casi il consumo di carboidrati potrebbe nuocere al cervello

"Viviamo con la nozione sbagliata che una caloria sia una caloria ma non è così, né per il cervello né per altre parti del corpo": è partito da questo assunto il neurologo statunitense David Perlmutter per lanciare l’allarme sull’abuso di carboidrati che, a suo dire, a lungo andare aumenterebbe il rischio di demenza precoce.

La teoria illustrata in un articolo pubblicato su ‘Alternative and complementary therapies’ porta sul banco degli imputati alimentari pasta, pane e dolciumi ‘colpevoli’ di essere calorie che “fanno alzare il livello di glucosio nel sangue e danneggiano la fisiologia del corpo" e anche un aumento apparentemente poco significativo del loro consumo, sottolinea Perlmutter, può far male al cervello, portando in alcuni casi a sviluppare demenza. 

Tutto starebbe nel consumo di glutine, di cui alcuni alimenti che contengono carboidrati sono ricchi, che stimola la produzione di zonulina, un ormone gastrointestinale che rende più impermeabili -oltre che le barriere dell'intestino- anche quella emato-encefalica, che dovrebbe proteggere il cervello da alcune sostanze che circolano nel sangue.  

L'esperto conclude: "In bambini che soffrivano di deficit di attenzione e in giovani che erano affetti da depressione o demenza abbiamo visto un miglioramento della situazione semplicemente riducendo l'apporto di glutine e carboidrati e reinserendo nella dieta grassi buoni".

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