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Sabato, 27 Aprile 2024
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"Il partner perfetto è il quinto": uno studio spiega perché

'Matematica dell'amore' potrebbe chiamarsi il miscuglio di numeri, algoritmi e percentuali che un'insegnante inglese ha raccolto in un libro, affidando alla relazione 'numero cinque' l'adeguatezza della cosiddetta 'persona giusta'

In procinto della festa di San Valentino, lo studio di Hannah Fry, insegnante di matematica allo University College di Londra, risulterà ancora più mortificante rispetto alla spontaneità dei sentimenti, visto che affida ad un freddo calcolo matematico la pretesa convenienza di un legame affettivo. 

La studiosa è autrice di un libro che si discosta dai titoli accademici che ci si potrebbe aspettare da un docente universitario, intitolato "The mathematics of love" e disponibile con perfetto tempismo in libreria proprio alla vigilia della festa degli innamorati, quando saranno in tanti a domandarsi se incontreranno mai la propria anima gemella e che fine farà la propria relazione sentimentale. 

Ebbene, a queste domande, la Hannah fornisce risposte basate sul calcolo della probabilità, su dati statistici e su algoritmi matematici e attribuisce a quattro regole d'oro la speranza di non affannarsi con relazioni infruttuose. 

1. Sicurezza di sé. Christian Rudder, matematico di professione e fondatore del sito OkCupid, ha passato un decennio ad analizzare i dati dei single che si rivolgevano a lui per incontrare l'anima gemella, scoprendo che non sono le persone più belle a riscuotere più successo, ma quelle più sicure di sé, che non esitano a mostrare i propri difetti e, anzi, li mostrano con orgoglio. Pancetta, calvizie e difetti fisici battono la bellezza, quindi: ciò che conta è l'originalità e la sincerità.

2. Cercare l'altro attivamente. L'algoritmo di Shapley conferma l'assunto del "chi non risica non rosica": chi cerca un partner attivamente senza aspettare che il destino bussi da solo alla sua porta riceverà di certo molti più rifiuti e delusioni ma, nel complesso, ha molte più possibilità di incontrare la persona giusta.

3. Litigare fa bene. John Gottman e James Murray sono due studiosi che hanno applicato un modello matematico ai litigi tra le coppie, portando così alla luce un paradosso: le coppie che hanno meno discussioni sono statisticamente quelle più fragili e con i litigi più esplosivi, avendo accumulato rancore e insoddisfazione per anni, al contrario delle coppie "litigarelle" che confrontandosi spesso, sfogano le loro frustrazioni e hanno percentualmente molte più chances di restare insieme a lungo.

4. Il partner perfetto è il quinto. Se nella vita si è destinati ad avere, secondo una media statistica, circa dieci relazioni, quella con più probabilità di trasformarsi nell'amore della vita è la quinta, dopo che si sono scartare il 38% delle esperienze precedenti: l'uomo o la donna ideale, insomma, arriva mediamente dopo che ne sono stati scartati quattro.

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