"I processi si fanno in tribunale". Burioni difende la 'laurea lampo' di Carlotta Rossignoli
Il virologo prende la parti della studentessa dopo l'attacco di Selvaggia Lucarelli
Non accenna a placarsi la polemica nata attorno alla storia di Carlotta Rossignoli, la giovane di 23 anni che è riuscita a laurearsi in medicina all'università Vita-Salute del San Raffaele, in anticipo sui tempi. Dopo che a chiedersi come la ragazza ci sia riuscita, sono stati i compagni di corso e dopo che l'ateneo ha precisato come non vi sia alcuna irregolarità, a scaldarsi sulla vicenda sono la giornalista Selvaggi Lucarelli e il virologo Roberto Burioni.
"Anziché fare questo endorsement imbarazzante - scrive Lucarelli rivolgendosi a Burioni - spieghi come si possono frequentare le lezioni di quinto e sesto anno insieme, richiedere la tesi al quarto, aver fatto il primo trimestre di tirocinio abilitante nel primo semestre del quinto e gli altri due nel secondo semestre. E ovviamente il tirocinio del quinto e sesto anno. Ah, no, chiesto il libretto dei tirocini della ragazza, ma ovviamente l'università risponde che può fornirlo solo lei. Attendiamo trepidanti".
"I processi si fanno in tribunale - replica Burioni - Se qualcuno ha contezza di irregolarità le denunci. Cosa che non è mai successa durante questi anni. Per il resto non abbiamo al San Raffaele l'abitudine di far valutare tesi e tirocini ai giornalisti. Va bene con la democrazia, ma non esageriamo".
I dubbi degli studenti
I compagni di corso della 23enne avevano scritto una lettera all'ateneo per chiedere spiegazioni sulla laurea anticipata di Rossignoli. "Vorremmo sapere - si legge nella missiva - come è possibile per lei laurearsi prima di tutti gli altri. Vorremmo anche sapere come è possibile che abbia potuto fare, e fatto, il quinto anno insieme ai corsi e agli esami del sesto, come abbia potuto fare in anticipo le rotazioni che solo ora la classe poteva fare, come il suo progetto di tesi di 8 mesi si sia concluso a ottobre quando ci è stato permesso di iniziare solo a maggio 2022 (ciò implica che non poteva finire prima di dicembre 2022)".
"Vorremmo una spiegazione sul perché la nostra compagna di classe sia sempre un'eccezione a ogni regola che questa università sembra attuare in modo così rigido, ma che diventa molto risolvibile e flessibile quando riguarda la nostra compagna di classe - hanno proseguito nella lettera i futuri medici -. Questo problema genera anche preoccupazioni sulla credibilità del corso e della laurea, poiché le regole sono modificabili solo per alcune persone".
La replica dell'università
L'ateneo ha inviato alla stampa un comunicato in cui afferma come non vi siano state irregolarità o favoritismi. "La studentessa, alla quale fanno riferimento gli articoli apparsi - afferma una nota firmata dal rettore Enrico Gherlone -, ha infatti conseguito il diploma di laurea magistrale in Medicina e chirurgia nel corso del primo semestre del sesto anno, anziché al termine dello stesso, opzione questa che ogni studente di UniSR ha il diritto di chiedere, previo conseguimento di tutti i crediti formativi previsti e avendo svolto i tirocini obbligatori anticipatamente. In data 29 marzo 2022, UniSR ha chiesto inoltre un chiarimento aggiuntivo al Ministero dell’Università e della Ricerca circa la possibilità di conferire il diploma di laurea magistrale nel corso del primo semestre del sesto anno".