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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Borse, Milano giù: warning di Daimler pesa su FCA

Dopo la giornata positiva di ieri, torna in rosso il Ftse Mib. Male i titoli delle banche

(Alliance News) - Piazza Affari termina la penultima seduta della settimana in calo, guadagnando la maglia nera in Europa, in una giornata poco interessante per quanto riguarda le notizie macroeconomiche, ma segnata dal timore dell'intensificarsi dei conflitti commerciali globali.

Gli investitori sono in attesa dell'incontro dell'OPEC di venerdì a Vienna e guardano con preoccupazione ancora una volta a una possibile escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

Sul fronte politico italiano, sono stati eletti i presidenti delle commissioni parlamentari, tra cui Borghi e Bagnai, entrambi della Lega e con posizioni euroscettiche, eletti rispettivamente alla presidenza delle commissioni Bilancio della Camera e Finanze del Senato.

Tornando a Piazza Affari, il FTSE Mib ha chiuso in calo de 2,0% a 21.673,11, dopo aver terminato la seduta precedente in rialzo dello 0,2%.

Tra gli indici principali, il Mid-Cap ha terminato in calo dell'1,2% a 40.966,82, dopo aver chiuso la seduta precedente al di sopra la parità. In negativo anche lo Small-Cap, giù dell'1,1% a 22.289,50, dopo aver concluso la seduta di mercoledì in verde dello 0,5%. Infine, l'AIM Italia cede lo 0,6% a 9.528,82, mentre nell'ultima chiusura aveva perso lo 0,4%.

Sul fronte societario, fra i peggiori performer si posizionano i bancari e i titoli legati al comparto auto, dopo che Daimler ha lanciato un profit warning affermando che i dazi introdotti per ritorsione dalla Cina sui veicoli importati dagli Stati Uniti potrebbero colpire le vendite e gli utili generati dai suv che la casa automobilistica tedesca produce in Alabama.

In fondo al listino finisce quindi FCA, in calo del 4,2%, così come Brembo, in rosso del 2,0%.

Segue Prysmian, giù del 3,9% nonostante, solamente mercoledì sera, abbia reso noto di aver rivisto i dati previsionali al 2018, anche alla luce dell'acquisizione della statunitense General Cable Corp. Il cda aveva confermato la guidance già resa nota in precedenza al mercato, confermando per l'intero esercizio 2018 un Ebitda adjusted, escluso il perimetro General Cable, compreso nell'intervallo tra EUR730 milioni ed EUR770 milioni, rispetto agli EUR733 milioni registrati nel 2017.

Chiudono in negativo anche le banche, con Ubi Banca in rosso del 3,7%, UniCredit in calo del 3,2%, e BPER Banca in flessione del 2,9%. Si segnala inoltre che a inizio settimana Oddo BHF aveva tagliato il target price di UniCredit a EUR19,50 da EUR21,00 con valutazione 'Buy'.

In territorio negativo anche Italgas, giù del 3,6%. Martedì Credit Suisse ha tagliato il target price della società a EUR5,10 da EUR5,30 con rating 'Neutral'.

Sul lato opposto del listino non è presente nessun titolo.

Fra le società a media capitalizzazione si segnala Ovs, su del 6,8%, dopo aver segnalato un aumento delle vendite nei primi tre mesi dell'anno. Il rivenditore di capi di abbigliamento ha infatti riportato un incremento pari al 2,0% ad EUR353,0 milioni rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'utile operativo e l'utile ante imposte rettificati sono pari rispettivamente ad EUR16,9 milioni ed EUR13,2 milioni, sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente.

In Europa, il CAC 40 di Parigi termina gli scambi in rosso dell'1,1% e il DAX 30 di Francoforte cede l'1,5%.

A Londra, il FTSE 100 termina in flessione dello 0,9 %, con Berkeley Group in flessione del 2,9%, estendendo le perdite di mercoledì dopo aver reso noto che il mercato immobiliare nella regione di Londra e del Sud Est è rimasto sottotono.

Inoltre la Banca centrale d'Inghilterra ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse e di confermare l'importo del quantitative easing a sostegno dell'economia. Nell'ultima riunione del Consiglio di politica monetaria, i membri della banca hanno votato con 6 voti a favore e 3 contrari per mantenere il tasso di riferimento allo 0,50%.

A Wall Street, a metà seduta, i principali indici viaggiano in negativo, con il Dow in calo dello 0,5%, il Nasdaq in perdita dello 0,2% e l'indice S&P in rosso dello 0,4%.

In Asia, il Nikkei ha chiuso la seduta di giovedì in rialzo dello 0,6% a 22.693,04, lo Shanghai Composite ha terminato in calo dell'1,4% a 2.875,81 e l'Hang Seng è in ribasso dell'1,4% a 29.296,05.

Sul fronte delle valute, alla chiusura degli scambi in Europa, l'euro vale USD1,1602 rispetto a USD1,1581 di mercoledì mentre la sterlina scambia a USD1,3253 rispetto a USD1,3197 di ieri sera.

Nelle commodities, il Brent si attesta a USD73,80 al barile, mentre mercoledì aveva un valore di USD75,10. L'oro vale USD1.267,77 l'oncia rispetto a USD1.273,80 riportati alla chiusura precedente.

Nel calendario economico di venerdì, dalla Francia alle 0845 CET saranno pubblicati il PIL, il PMI manifatturiero e composito, seguito alle 0930 CET dal PMI della Germania. Alle 1000 CET sarà la volta dell'Eurozona con il PMI manifatturiero e dei servizi. Alle 13000 CET invece verrà pubblicato il bollettino trimestrale della BoE.

Nel pomeriggio, dagli Stati Uniti, arriveranno alle 1545 CET il PMI, seguito dall'indice settimanale ECRI alle 1630 CET.

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