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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, le conseguenze sull'economia italiana (secondo le stime del Fmi): Pil a -9,1%

Tra le grandi economie mondiali l'Italia è il Paese che potrebbe pagare il prezzo più alto. Nel 2021 è atteso un limitato rimbalzo a +4,8% 

Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale fra le grandi economie mondiali l'Italia è il Paese che potrebbe pagare il prezzo più alto alla crisi provocata dal coronavirus. Il prodotto interno lordo nel 2020 potrebbe crollare a -9,1% per poi registrare un limitato rimbalzo nel 2021 a +4,8%. 

Pil, le stime del Fmi: Germania -7%, Spagna a -8%

Nel World Economic Outlook l'Fmi spiega che gli impatti varieranno nettamente da paese a paese: così gli Stati Uniti dovrebbero registrare un -5,9 per cento, mentre il Giappone dovrebbe vedere un Pil a -5,2 percento. In Europa l'Fmi stima -6,5% per il Regno Unito, -7% per la Germania, -7,2% per la Francia e -8% per la Spagna. Il pil globale dovrebbe scendere del 3%. Forte lo choc anche per i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo che complessivamente dovrebbero registrare un calo del Pil del -1,0 % nel 2020. Ma il risultato è condizionato dal +1,2% stimato per la Cina.

La ripresa arriverà solo nel 2021

Nel 2021 è attesa però una netta inversione di tendenza: gli Usa potrebbero recuperare il 4,7%, stesso rimbalzo dell'Eurozona (trainato dal +5,2% della Germania): più anemica la ripresa prevista per il Giappone (+3%) e per il Regno Unito (+4%). 

In Italia tasso di disoccupazione al 12,7%

L'emergenza coronavirus e il suo impatto sull'economia porteranno in alto il tasso di disoccupazione in tutte le economie mondiali: per l'Italia nel 2020 la stima del Fondo Monetario Internazionale avanzata nel World Economic Outlook è del 12,7% (2,7 punti in più rispetto all'anno precedente) seguita da un calo al 10,5% nel 2021. In Europa l'impatto sul mercato del lavoro dovrebbe essere limitato in Germania (dove la disoccupazione passerebbe dal 3,2 al 3,9%) mentre in Francia il tasso potrebbe toccare il 10,4%.

Ma le ripercussioni più gravi sono attese in Spagna dove dal 14,1% del 2019, quest'anno si potrebbe passare al 20,8% per poi scendere leggermente al 17,5% nel 2021. Tasso raddoppiato anche nel vicino Portogallo con una stima dal 6,5% del 2019 al 13,9% quest'anno. Fra le altre grandi economie forte crescita dei senza lavoro (come già emerso in queste settimane) negli Usa che dal 3,7% di disoccupazione dello scorso anno - che tecnicamente equivae alla piena occupazione - dovrebbe balzare nel 2020 al 10,4% per poi ridiscendere leggermente nel 2021 al 9,1%.

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