rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Presa di posizione

Gli industriali bocciano il programma di centrodestra: "Impossibile seguire le promesse elettorali"

No a flat tax "immaginifiche" e prepensionamenti che gravano sul bilancio dell'Inps. Il monito di Bonomi, numero uno di Confindustria, al prossimo esecutivo: "Bisogna salvare il sistema industriale italiano dalla crisi energetica, è un tema di sicurezza nazionale"

"Non possiamo permetterci immaginifiche flat tax sull'Irpef che dimentichino Irap e Ires, non possiamo permetterci nuove misure di prepensionamento che continuino a gravare sul bilancio dell'Inps rispetto ai contributi raccolti. Non vogliamo negare ai partiti il loro legittimo desiderio di perseguire quanto promesso agli elettori, ma oggi energia e finanza pubblica sono fronti di emergenza che non tollerano follie". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, all'assemblea degli industriali di Varese, lanciando dunque un duro monito al centrodestra che si appresta a governare. Un monito che suona più o meno così: è il momento di rimettere nel cassetto i sogni per concentrarsi sulle emergenze.

Per "il nuovo governo seguire le proprie promesse agli elettori è semplicemente impossibile, perché si rischierà di compromettere la discesa del debito" ha aggiunto Bonomi. "E quanto più ci si discosterà dal percorso contrattato con l'Europa, tanto più si rischia il risveglio dello spread, visto che la Bce ha comprato titoli aggiuntivi italiani, ma ora questa stampella cesserà".

Bonomi: "Bisogna salvare il sistema industriale"

E ancora, ha proseguito il numero uno di Confindustria: "Il prossimo governo deve avere ben chiaro che bisogna salvare il sistema industriale italiano dalla crisi energetica. È un tema di sicurezza nazionale. Migliaia di aziende sono a rischio, centinaia di migliaia di posti di lavoro e di reddito per le famiglie". Per questo "tutte le risorse disponibili, escluse quelle per i veri poveri, vanno concentrate lì, perché senza industria non c'è l'Italia", ha esortato Bonomi, ricordando inoltre che "il nuovo governo potrà contare su ulteriori 170 miliardi del Pnrr ancora da spendere, se si continuerà a metterlo a terra, senza contravvenire al contratto sottoscritto con l'Unione europea. Una cifra gigantesca al cui confronto - ha osservato - riallocare 4-5% del totale della spesa pubblica ordinaria non è un'impresa impossibile, anzi".

Secondo il presidente di Confindustria dunque, da parte dell'esecutivo che verrà serve "la stessa serietà e unità perseguita sui conti dello Stato" dal governo Draghi che "è stato capace di impiegare 60 miliardi di sostegno senza pregiudicare debito e deficit".  Al nuovo governo, ha aggiunto, chiediamo il "rispetto delle regole di bilancio, la scelta atlantica, l'adesione alla Nato, il rispetto dello stato di diritto" perché una linea diversa "rischierebbe di mettere in ginocchio l'Italia e le sue imprese".

Tra le priorità indicate da Bonomi c'è anche l'introduzione di un tetto al prezzo del gas, "non solo a quello importato dalla Russia, ma a tutto il gas, chiunque ne sia il fornitore". Una misura come sappiamo chiesta a gran voce dall'Italia all'Ue, ma osteggiata da diversi Stati, in primis la Germania. Un tetto ai prezzi, ha aggiunto il numero uno di Confindustria, servirebbe "a maggior ragione nella situazione in cui ci troviamo, con il gas russo che sta venendo meno ai nostri Paesi non per le sanzioni europee, ma perché è la Russia stessa a voler esercitare l'arma del ricatto sui nostri Paesi per il prossimo inverno". 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli industriali bocciano il programma di centrodestra: "Impossibile seguire le promesse elettorali"

Today è in caricamento