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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia Taranto

Ilva, il nuovo piano industriale cancella i diritti: sindacati in rivolta

La cordata ArcelorMittal-Marcegaglia ha messo nero su bianco oltre 4mila esuberi. Ma a spiazzare è stata la proposta di riassumere ex novo con il Jobs Act gli altri circa 10mila lavoratori e di azzerare anzianità di servizio e integrativi aziendale

Si preannucia rovente lunedì l'avvio del tavolo sull'Ilva al Ministero dello sviluppo economico, coi sindacati sul piede di guerra dopo che la cordata ArcelorMittal-Marcegaglia ha messo ieri nero su bianco gli oltre 4mila esuberi. Ma a spiazzare è stata soprattutto la proposta, contenuta nella comunicazione inviata da Am Investco e dai commissari straordinari, di riassumere ex novo con il Jobs Act gli altri circa 10mila lavoratori e di azzerare gli istituti contrattuali (anzianità di servizio e integrativi aziendali).

All'Ilva di Taranto lunedì è in programma uno sciopero di 24 ore

Il consiglio di fabbrica, riunitosi ieri, ha respinto "con fermezza" i contenuti della proposta dei futuri nuovi proprietari. "Governo e Am Investco sappiano - spiegano le Rsu dell'Ilva di Taranto - che, per quanto ci riguarda, l'avvio della procedura come strutturata è irricevibile e pertanto, se non totalmente riconsiderata la comunicazione, vedrà di fatto conclusa la discussione negoziale del tavolo di incontro ministeriale convocato per lunedì prossimo". Anche i lavoratori Ilva di Novi Ligure e Cornigliano sciopereranno lunedì.

Il Governo ha cercato di rassicurare ("ribadiamo che al termine del confronto nessun lavoratore rimarrà senza tutele reddituali e occupazionali", ha detto ieri la viceministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova) ma i sindacati sono sul piede di guerra e a scendere in campo è anche la Chiesa. Dopo l'arcivescovo di Genova, il cardinal Angelo Bagnasco, che ieri ha esortato a continuare "allo strenuo la via del dialogo e della mediazione", oggi è stata la volta dell'Arcivescovo di Taranto.

"Mi unisco alle preoccupazioni e alle richieste dei lavoratori - ha detto mons. Filippo Santoro - Seguiamo con preoccupazione la giornata di oggi e aspettiamo rassicurazioni non verbali, ma sottoscritte e ufficiali".

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