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Lunedì, 29 Aprile 2024
CASO ILVA / Genova

Ilva, Fiom sul piede di guerra: "La fabbrica di Genova è occupata"

Lavoratori in strada per chiedere il rispetto dell'accordo di programma del 2005 "che garantiva il mantenimento dei livelli occupazionali e continuità di reddito". Caos in città per il corteo che si è diretto verso la stazione

GENOVA - Lavoratori Ilva di nuovo sul piede di guerra, questa volta con uno sciopero, un corteo e un’occupazione a oltranza - da parte della Fiom - dello stabilimento di Cornigliano: la protesta non si placa, soprattutto dopo l’arrivo via mail della tanto richiesta convocazione da parte del Governo, fissata per il 4 febbraio al Ministero dello Sviluppo Economico.

FIOM IN PIAZZA - I lavoratori, che chiedono il rispetto dell'accordo di programma del 2005 che garantiva il mantenimento dei livelli occupazionali e continuità di reddito per i dipendenti dell'azienda, sono scesi per strada con camion ruspe ed altri mezzi da lavoro e stanno dando vita ad un corteo nel ponente cittadino, causando gravi disagi al traffico. (Qui la cronaca di Genova Today)

"PACTA SUNT SERVANDA" - "I dipendenti - ha spiegato ad Askanews il segretario genovese della Fiom, Bruno Manganaro - hanno votato l'assemblea permanente in fabbrica a tempo indeterminato quindi sono fermi tutti gli impianti. Siamo usciti in strada per chiedere un incontro vero con il governo alla presenza di un ministro e non con dei tecnici come ci stanno annunciando i fax e le lettere di queste ore. Chiediamo - ha sottolineato Manganaro - il rispetto dell'accordo di programma ma sappiamo che il governo non lo vuol rispettare perché c'è la procedura di vendita. Il messaggio che manda è che nella procedura di vendita vuole avere le mani libere, non vuole creare nessun vincolo ai privati. Lo sta facendo con noi ma -ha concluso il segretario della Fiom Cgil di Genova- lo farà anche a Taranto e a Novi Ligure quindi spero che anche i lavoratori di Taranto e Novi capiscano che ci stanno prendendo in giro".

SINDACATI DIVISI - "L'iniziativa della Fiom all'Ilva di Cornigliano è legittima. Riteniamo tuttavia inaccettabile che in assemblea non si consenta di esprimersi a chi ha idee diverse". Lo dice il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli. "Dichiarare la fabbrica occupata quando metà dei lavoratori sono già entrati a lavorare nonostante le intimidazioni che vi sono state all'entrata è una prevaricazione inaccettabile - prosegue - il consenso all'iniziativa va raccolto con gli strumenti democratici, altrimenti è un'altra cosa".

CISL CONTRO FIOM - Secondo Bentivogli "tentare di occupare una fabbrica e dividere i lavoratori solo con lo scopo di conoscere se il ministro parteciperà all'incontro è assurdo. Forme di lotta e atteggiamenti di intolleranza contro altri lavoratori, proprio il giorno della commemorazione di Guido Rossa fa capire, quanto per avere visibilità, talvolta, si perda ogni buonsenso. Continuiamo a pensare che serva unità e pluralismo per lottare per il futuro dell'Ilva e che l'occupazione sia l'obiettivo principale".

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