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Sabato, 27 Aprile 2024
LAVORO

Lavoro, a rischio mille posti tra Puglia e Basilicata: il caso Natuzzi

È iniziato nel peggior modo possibile l'incontro tra azienda e sindacati

Altri mille posti di lavoro a rischio. Dopo il caso Trony, che ieri ha formalizzato la procedura di licenziamento per 458 dipendenti, anche la Natuzzi – gruppo industriale specializzato nella produzione e vendita di divani e poltrone – potrebbe mandare a casa circa mille lavoratori fra Puglia e Basilicata.

"E' iniziato nel peggiore dei modi l'incontro tra sindacati e vertici di Natuzzi in Federlegno, con l'annuncio di Antonio Cavallera, direttore operativo del gruppo di Santeramo in Colle, di 1.000 esuberi al termine del contratto di solidarietà, in scadenza a fine 2018. Un'idea che abbiamo subito respinto al mittente". E' quanto affermano le segreterie nazionali di FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil che, insieme ai sindacati nazionali del commercio Filcams, Fisascat, Uiltucs, erano presenti all'incontro svoltosi ieri a Roma presso la sede di Federlegno.

Natuzzi, mille posti di lavoro a rischio

Al termine dell'incontro con i sindacati Natuzzi, in una nota, ha riconfermato l'interruzione degli investimenti in Italia a causa dello stanziamento di 13.5 milioni di euro per i contenziosi che hanno inciso in modo significativo sulle performance economiche della società. Per far fronte a questi eventi inattesi, sono stati sospesi gli investimenti destinati al recupero di competitività delle fabbriche italiane (Contratto di Sviluppo), con la conseguente impossibilità di raggiungere gli obiettivi di costo industriale che avrebbero dovuto rendere sostenibile la produzione italiana del Gruppo.

Tale situazione pertanto genererà al termine del contratto di solidarietà a fine del 2018 una situazione di esubero strutturale, negli stabilimenti produttivi e negli uffici. La società ha ribadito agli attori presenti la necessità di pianificare tutte le azioni possibili per garantire al Gruppo la competitività delle produzioni italiane nel lungo periodo. 

Un punto di incontro per rilanciare l'azienda

Ma a quanto scrivono sia aziende che sindacati, il confronto serrato e a tratti duro tra le parti ha portato anche ad un punto di incontro per rilanciare la Natuzzi. L’azienda Natuzzi ha espresso “la volontà di dare seguito al dialogo congiunto per individuare un sentiero condiviso che permetta all'azienda di portare a termine il percorso virtuoso interrotto”. Per i sindacato però “il rilancio non può passare per il licenziamento di metà della forza lavoro attualmente impiegata e che i lavoratori sono chiamati da anni a sacrifici immani: è ora di assicurare loro un futuro sereno e di pensare all'economia del territorio, messo in ginocchio da una crisi senza precedenti". Il destino di mille lavoratori è ancora appeso ad un filo.

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