Ora anche il pellet è un problema
Il prezzo è raddoppiato e i sacchetti sono introvabili: le alternative al gas per riscaldarsi sono sempre più costose
Il prezzo del pellet nel 2022 aumenta, i sacchi sono introvabili e così anche le fonti di riscaldamento alternative per gli italiani diventano meno economiche. Famiglie e imprese troveranno i costi in bolletta aumentati, di nuovo, questa volta del 59 per cento, come certificato l'Arera. In molti nelle ultime settimane hanno sperato di risparmiare rivolgendosi al pellet e comprando delle stufe: nei primi cinque mesi del 2022 l'acquisto di stufe a pellet è aumentato di più del 15 per cento. Gli italiani ci contano ma anche il prezzo di questa fonte di energia sta iniziando a salire: vediamo il perché e come potrà andare l'inverno.
Il prezzo del pellet oggi: i motivi dell'aumento
Il prezzo del pellet nel 2022 è praticamente raddoppiato e i consumatori lamentano sempre più spesso difficoltà nel comprare i sacchetti. Come siamo arrivati a questa situazione? "Le cause sono molteplici - spiega al quotidiano Libertà Annalisa Paniz, direttrice di Aiel (Associazione italiana energie agroforestali) - in primo luogo l’approvvigionamento italiano dipende dalle importazioni, che prevalgono rispetto alla produzione nazionale. Ovviamente il bando al legname proveniente da Russia e Bielorussia e la riduzione dei flussi ucraini hanno determinato una contrazione diretta del nostro mercato non inferiore al 10% delle quantità commercializzate annualmente nel nostro Paese. Le sanzioni economiche, invece, hanno comportato una riduzione di materia prima idonea alla produzione di pellet, la cui lavorazione negli stabilimenti europei rendeva disponibili ingenti quantità di scarti e residui ( segatura) da cui era possibile produrre pellet".
Allo stesso tempo, Regno Unito, Paesi baltici ed Europa centro-settentrionale, che si approvvigionavano di più da Russia e Bielorussia, hanno ridotto le proprie esportazioni per soddisfare i fabbisogni interni. Di conseguenza, i flussi d'export residui hanno subito repentini rialzi di prezzo. A livello europeo, l'interruzione dell'approvvigionamento da Russia, Bielorussia e Ucraina ha creato una carenza complessiva stimata in circa 3 milioni di tonnellate di pellet. Ecco spiegati i motivi dell'aumento dei prezzi.
Cosa può succedere in inverno
Secondo Aiel "sarà difficile che la situazione attuale possa risolversi quest'inverno, quando i flussi d'importazione da Paesi come Germania, Austria e Paesi baltici diminuiranno fisiologicamente". Tutte le associazioni europee concordano sul fatto che il mercato europeo del pellet saprà reagire alle attuali sollecitazioni con un aumento dei livelli produttivi, anche se l'adeguamento dei livelli d'offerta avrà bisogno di tempo per essere realizzato compiutamente.
Per il 2023 è prevista l'inaugurazione di undici nuovi impianti in Austria, mentre in Francia la capacità produttiva nazionale potrebbe addirittura raddoppiare entro il 2028. Anche in Italia si registra un nuovo e recente interesse per la costruzione di nuovi impianti locali di produzione di pellet.
Ma la" fame" di pellet degli italiani sembra più forte dei rincari e dalla mancanza di materia prima. La voglia di risparmiare è testimoniata, ad esempio, dalla ricerca del termine "pellet'' sui motori di ricerca online. Analizzando i dati di Google Trends dell'ultimo anno si scopre che dopo un primo boom nei primi giorni dell'invasione russa dell'Ucraina. Tra le regioni più interessate al combustibile per le stufe c'è la Sardegna, notoriamente sprovvista di una rete a gas e costretta a far ricorso sempre alle bombole. Segue una delle regioni più fredde, la Val d'Aosta, passando per il Molise e la Calabria.