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Domenica, 28 Aprile 2024
Baratro della crisi

Dieci milioni di persone in Italia vivono in povertà

Percepire un reddito da lavoro dipendente, sottolinea il rapporto, non è più sufficiente a mettersi al riparo. Tutti i dati del Focus Censis Confcooperative "Un paese da ricucire"

Tre milioni di famiglie, pari a circa dieci milioni di persone, in Italia sono piombate nel baratro della povertà: tra assoluta e relativa. E' quanto emerge dal Focus Censis Confcooperative "Un paese da ricucire". 

Si parla di povertà assoluta quando non si hanno le risorse per coprire le spese minime per condurre una vita accettabile. La soglia di spesa sotto la quale si è assolutamente poveri è definita dall'Istat. Parliamo di povertà relativa quando un reddito familiare è composto da circa il 50% in meno rispetto alla media. Secondo il Focus Censis Confcooperative, le famiglie in povertà assoluta sono 1.960.000 cioè 5.571.000 di persone. Mentre sono 2.895.000 le famiglie, 8.775.000 di persone, che vivono in condizioni di povertà relativa. (Come calcolare la soglia di povertà assoluta)

Percepire un reddito da lavoro dipendente, sottolinea il rapporto, non è più sufficiente a mettersi al riparo dal rischio di cadere in povertà e da condizioni di disagio dalle quali può diventare difficile uscire. Sul totale degli occupati 22.500.000, il 21,7%, pari a 4.900.000 svolge lavori non standard (dipendenti a termine, part time, part time involontario, collaboratori). I più colpiti da queste condizione di precarietà economica e sociale sono i giovani (38,7% nella classe d'età 15-34 anni), chi ha un basso livello di istruzione (il 24,9% ha la licenza media), chi risiede nelle regioni meridionali (28,1%). Sono invece 4 milioni i dipendenti "a bassa retribuzione" nel settore privato (retribuzione annua inferiore ai 12 mila euro); di questi 412 mila hanno un lavoro a tempo indeterminato e full time. Sono 3,2 milioni gli occupati irregolari. Di questi 2,5 milioni nei servizi; 500 mila i "falsi autonomi" e 50 mila i lavoratori delle piattaforme. 

Sul futuro della tenuta sociale nel lungo periodo pesa la condizione dei pensionati: il 40%, 6,2 milioni di persone, percepisce un reddito pensionistico complessivo uguale o inferiore a 12.000 euro. 

"Almeno 300mila imprese rischiano di crollare sotto il peso di oltre 300 miliardi di debiti, rischiando di far ingrossare le file della povertà con pesanti contraccolpi per l'occupazione di circa 3 milioni di persone. Si preannuncia un autunno caldo a cui dare risposte", aggiunge Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative.

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