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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Reddito di cittadinanza, perché (per adesso) il lavoro è un miraggio

C'è stallo sul patto per il lavoro: finora i beneficiari non hanno ricevuto nessuna chiamata dai centri per l'impiego

"Entro 30 giorni dal riconoscimento del Reddito di cittadinanza, il beneficiario è convocato dai Centri per l’Impiego per stipulare il Patto per il lavoro". Così si legge sul sito dedicato al reddito di cittadinanza e collegato al ministero del lavoro e delle politiche sociali, e così d’altra parte prevede anche la legge approvata dal governo. Ma per ora i beneficiari del sussidio non hanno ricevuto nessuna chiamata. Secondo quanto scrive oggi “La Stampa”, finora l’Anpal "ha fornito solo un elenco cartaceo di 6.000 nomi, ma utilizzabile solo se le persone si presentano spontaneamente ai centri per l’impiego della Regione".

Il reddito c'è, il patto per il lavoro no

Claudio Di Berardino, assessore al lavoro della Regione Lazio, ha detto al quotidiano torinese che per ora le Regioni "non hanno un elenco telematico. E i nomi sull’elenco cartaceo non hanno riferimenti per essere contattati. Anpal non ha fornito la strumentazione che si era impegnata a darci entro il 24 giugno". Morale? Il patto per il lavoro non è stato sottoscritto ancora da nessuno. Quando si sbloccheranno le cose? Non è ancora chiaro. Secondo 'Il Messaggero'  la chiamata dei centri per l’impiego riguarderà inizialmente120 mila nuclei familiari, il 24 per cento della platea iniziale di beneficiari.

Reddito di cittadinanza, chi rischia di perdere il sussidio

Ricordiamo che chi non sottoscrive il patto per il lavoro rischia di perdere il sussidio. La legge stabilisce infatti che la decadenza dal Rdc è disposta quando uno dei componenti il nucleo familiare:

a) non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (…) ad eccezione dei casi di esclusione ed esonero”; b) non sottoscrive il Patto per il lavoro oppure  il Patto per l’inclusione sociale; c) non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione; d) non aderisce ai progetti nel caso in cui il comune di residenza li abbia istituiti; e) non accetta almeno una di tre offerte congrue ai sensi dell’articolo.

Ci sono poi diverse altre circostanze che possono determinare la decadenza dal beneficio che non elencheremo in questa sede.

Reddito di cittadinanza, Tridico: "Risparmi per 800 milioni"

Intanto, secondo il presidente dell’Inps Tridico, i risparmi ottenuti dal rdc saranno all’incirca di 800 milioni di euro, e non il miliardo inizialmente stimato. "La spesa complessiva per il reddito di cittadinanza si potrà valutare soltanto a fine anno ma secondo le proiezioni attuali ci potrebbe essere un risparmio, rispetto ai 5,9 miliardi di euro stanziati per il 2019, di circa ottocento milioni. Una cifra che il legislatore potrà utilizzare come crede" ha detto Tridico a margine di una conferenza stampa a Palermo.

"Controlli efficaci, riceve il reddito solo chi ha veramente bisogno"

Il presidente ha ricordato che per il reddito di cittadinanza, nel 2020, "sono stati stanziati 7,2 miliardi" e che la "media del reddito erogato è di 540 euro". "I casi di falsi redditi di cittadinanza vengono scoperti di volta in volta e questo dimostra l'attenzione che l'Inps ha, in collaborazione con la guardia di finanza e con gli ispettori. C'è un'attenzione e oggi possiamo dire con ragionevole certezza che chi riceve il reddito ne ha veramente bisogno", ha detto.

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