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Sabato, 27 Aprile 2024
Film al Cinema

Al cinema "La Voce del Padrone": viaggio nel mondo di Franco Battiato

Il documentario di Marco Spagnoli che racconta l’esperienza artistica e umana del cantautore siciliano sarà nei cinema dal 28 novembre al 4 dicembre

Dopo anni di studi, musica pop, musica sperimentale, decise coscientemente che avrebbe scritto un album di successo. 30 minuti di musica e parole per sbancare il mercato discografico e innovare la musica italiana: l’anno era il 1982, quell’album era la Voce del Padrone e al suo geniale autore, Franco Battiato, è dedicato il documentario di Marco Spagnoli che parte proprio da quel disco per raccontare l’universo di un artista unico nel panorama italiano, attraverso le testimonianze e i ricordi di amici e colleghi, oltre che le interviste di repertorio e gli spezzoni dei concerti. A fare da guida nel mondo del cantautore è l’amico e produttore Stefano Senardi, con lui sfilano davanti alla telecamera, tra gli altri, Alice, Caterina Caselli, Morgan, Nanni Moretti, Alberto Radius, Willelm Dafoe, Giada Colagrande, Carmen Consoli, Eugenio Finardi e tanti altri. Il docufilm uscirà al cinema il 28 novembre.

La Voce del Padrone, il docufilm su Franco Battiato

Dagli studi discografici milanesi all’amato rifugio di Milo, alle pendici dell’Etna. Dai primi approcci con il pubblico in tv ospite di Giorgio Gaber e Caterina Caselli ai bagni di folla negli stadi e nelle arene. Dalla musica sperimentale ai successi da hit parade, dalla musica alla pittura passando per il cinema. Tutto questo e molto altro è stato Franco Battiato e a raccontarlo nel documentario firmato da Marco Spagnoli sono le persone che hanno condiviso con lui successi e sperimentazioni. Di indole solitaria, Battiato infatti era anche un essere umano simpatico e ironico, capace di animare riunioni e tavolate, oltre a un artista capace di ispirare e guidare chi lo seguiva con lui sulle strade più originali e ardite che la musica leggera italiana sia stata mai in grado di percorrere. Il film si snoda attraverso testimonianze di tanti grandi nomi dello spettacolo italiano che hanno incrociato le loro vite con quelle del cantautore siciliano: dai musicisti che l’hanno accompagnato durante la lunga carriera ai giornalisti che quella carriera l’hanno raccontata, a testimoni a vario titolo di quel vulcano di creatività multiforme. A fare da Cicerone nel mondo di Battiato è Stefano Senardi, produttore a per quarant’anni amico dell’autore de La Voce del Padrone, e il racconto si dipana proprio dall’apice del successo commerciale, quello dell’album polverizza-record del 1982 che rappresenta un punto di svolta non solo per la carriera del suo creatore ma per tutta la musica leggera italiana che, da quel momento, non sarà più la stessa.

Un racconto a più voci per omaggiare un innovatore della musica italiana

Un David Bowie ottimista. E’ forse questa, tra le tante, la definizione più divertente del talento di Battiato che i suoi amici regalano al regista de La Voce del Padrone. Divertente, ma anche realistica, perché davvero Battiato è stato estremo, innovatore, colto, sovvertitore delle regole eppure tremendamente rispettoso delle armonie, almeno quanto il Duca Bianco e molti altri grandi artisti internazionali della sua generazione.
E’ partito dall’alfabeto pop di cui si è nutrito da fine anni ’60, poi si è immerso nella sperimentazione più estrema e alla fine ha scelto di diventare uno strumento per portare la potenza di una musica nuova al grande pubblico. Quando decide di comporre l’album che per primo in Italia venderà un milione di copie, quello che dà il titolo al film, l’artista è determinato a farlo diventare un successo commerciale, ma senza tradire sé stesso, i suoi gusti, le sue esperienze, le sue conoscenze. Ed ecco che, come un alchimista si mette a riflettere, a misurare e a mescolare le giuste dosi di pop, orecchiabilità, musiche polifoniche, cori operistici, ritmica dance, innesti delle più varie ispirazioni, a sostegno di testi con riferimenti estremamente colti e suggestioni esotiche che incredibilmente diventano ritornelli cantanti da tutti, anche da chi non li può capire fino in fondo. Un miracolo di equilibrio e creatività, innovazione e ironia.

Il documentario di Spagnoli, parte dal cercare la spiegazione di questo inaspettato e travolgente trionfo, per poi addentrarsi nella ricerca del segreto del fascino dell’arte di Battiato, non solo un cantautore, come sottolinea qualcuno, ma un vero e proprio compositore, capace di tenere dentro ogni singola canzone un mondo intero di armonia, melodie, parole, suggestioni, magia e ispirazione.

Una vera chicca per chi ha amato l’artista ed è curioso di conoscere meglio anche l’uomo che era solito passare lunghe ore in solitudine per dedicarsi alla meditazione e allo studio, ma che viene raccontato da tutti quelli che lo hanno conosciuto anche come un uomo che si circondava volentieri della giusta compagnia, incredibilmente ironico e autoironico, amante delle barzellette e sempre pronto a dare una mano alle persone che amava.

Voto: 7

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