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Domenica, 28 Aprile 2024
Film al Cinema

"Questa notte parlami dell’Africa" vorrebbe parlare di rinascita ma si perde nella narrazione

Dal 27 ottobre al cinema un viaggio per trovare se stessi in una terra lontana

L'Africa è una terra tanto straordinaria quanto ambigua. Nota per i suoi panorami che regalano tramonti mozzafiato e la brulla savana casa di animali leggendari. Non è però solo questo, è anche dimora di povertà, precarietà e contrabbando, un luogo dove le autorità vigilano ma la criminalità ha la propria rete di attività. “Questa notte parlami dell’Africa” racconta un mondo quasi idilliaco agli occhi della protagonista che viene dall’altra parte del mondo, un posto così magico dove poter dimenticare tutto. Sebbene all'inizio sia così, il film ci mostra anche il lato meno piacevole del paese con scene di vita quotidiana e la realtà della religione estremista.

Tratta dal romanzo omonimo di Alessandra Soresina, nonostante racconti una storia interessante, la pellicola si perde nella sua parte finale prendendo una direzione che confonde i personaggi e gli spettatori stessi. 

Diretto dalla coppia di registi Carolina Boco e Luca Lavolpa, vede nel cast Roberta Mastromichele, ballerina e coreografa qui nelle vesti della protagonista, affiancata da attori noti del cinema e della tv italiana: Corrado Fortuna e Diane Fleri. In più la pellicola ha segnato il debutto sul grande schermo dell’attrice keniota Grace Neema Enock e l’italo-francese Marlon Joubert. C’è poi anche la partecipazione dell’attrice Maria Grazia Cucinotta. Una storia che attraverso una duplice prospettiva parla di sogni, ricordi e desideri; di trovare una strada per il futuro da costruire e anche per un presente da cui poter ripartire. 

Questa notte parlami dell’Africa: la trama 

Emma è un giovane avvocato di successo che vive e lavora in Puglia dove è sposata con Lorenzo. Il matrimonio fra i due però sembra essere giunto ad un momento di stallo, una crisi senza via di uscita. Ad accrescere lo stato di ansia e le difficoltà di Emma c'è anche la situazione della madre Rosa che è in ospedale. Proprio il giorno in cui lei non riesce a visitarla le viene comunicato che la madre non ce l’ha fatta e la cosa non fa altro che acuire il suo stato d’animo già turbato. Decide quindi di raggiungere la sua amica Fè che lavora in Kenya per un'associazione che si occupa della protezione degli animali della savana. Il soggiorno in Africa rappresenta per Emma un momento di riflessione sul proprio passato e su cosa voglia dal futuro. 

La sua strada si incrocia con quella di Nuri, una giovane ventiduenne con il desiderio di studiare e la passione per i libri. Desideri che vengono però puntualmente smorzati dai genitori fedeli praticanti della religione musulmana. I due e lo zio cercano sempre di controllarla ed evitare che possa prendere una strada, a detta loro, pericolosa. La ragazza abbraccia la sua religione ma non si sente mai pienamente libera. Tra le due donne si crea quindi un'empatia in un momento di cambiamento per entrambe in cui cercano di capire quale direzione possa prendere la loro vita. Non vi sveliamo altro, qui sotto il trailer. 


 
Cosa non ha funzionato in “Questa notte parlami dell’Africa”

La natura del film - una volta terminata la visione -  risulta complessivamente poco chiara. Perché se da una parte propone degli elementi che possono innescare delle riflessioni interessanti, dall'altro ciò che risulta evidente è una confusione anche nella sceneggiatura e nel messaggio che si vuole mandare. L'unica storyline che sembra essere interessante e più completa, è quella di Nuri perché ci propone la situazione di una ragazza giovane che vive con una famiglia molto religiosa, e che proprio in base a questi principi, vincola la sua libertà personale. Ragion per cui le scene in cui la si vede nascondere con timore un libro sotto il cuscino, o essere felice per aver trovato un lavoro all'interno di una biblioteca, possono risultare delle scene anche commoventi, conoscendo il suo background e comprendendo perfettamente quel desiderio di libertà che la accomuna con tante sue coetanee.

Se parallelamente il film lega a questa storia quella di Emma, ed è vero che tra le due si stabilisce immediatamente una connessione, ma la vicenda di Emma risulta essere però meno convincente. Per quanto il trauma della perdita della madre possa aver innescato la necessità di scappare da quella vita, le azioni del suo personaggio ricadono in una serie di clichés tra tutti quello dell'occidentale che scappa dalla propria vita, recandosi in un paese più distante possibile dal proprio. L'Africa ai suoi occhi rappresenta un posto idilliaco e magicamente la soluzione per tutti i suoi problemi. La realtà però non è chiaramente così ed è qui che la sceneggiatura comincia un po' a perdersi spostando il suo focus. 

Inserisce l'elemento del contrabbando per smentire l'idea che Emma si fa di quel paese, ma che concretamente non la aiuta a risolvere i suoi problemi, cosa che invalida interamente la sua stessa scelta di andare in Africa. Anche da un punto di vista tecnico il film non convince pienamente. La sequenza di apertura, che in realtà si rivela essere un flash forward, è confusionaria, il montaggio è più volte troppo schematico e il passaggio da una scena ad un’altra non risulta così fluido come dovrebbe. Anche i personaggi nel complesso risultano sfuggenti e poco comprensibili, molto piatti, a parte i due che devono esserlo obbligatoriamente. Buona indubbiamente la fotografia supportata dai paesaggi in cui il film è ambientato. Complessivamente quindi “Questa notte parlami dell’Africa" è un film che si riesce a collocare difficilmente e che aveva tutto il potenziale per essere una storia molto interessante ma che si è perso nella sua stessa struttura narrativa. 

Voto: 4,5 

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