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Domenica, 28 Aprile 2024
Gossip

"Ho visto il video di quello che fanno le influencer a Dubai e sono scandalizzato". Cos'è il Dubai Porta Potty

Come nasce il fenomeno #dubaiportapotty? E perché tutti ne parlano? Fa scandalo un video erotico virale tra TikTok e Twitter in cui si accusano alcune fantomatiche influencer di prostituirsi con ricchi uomini arabi. Tra notizie non verificate ed implicazioni sessiste e razziste

Se avete frequentato Twitter o TikTok in questi giorni, vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in uno degli innumerevoli video in cui qualcuno recita una frase che suona più o meno così: "Ho appena visto il video erotico delle influencer di Dubai Porta Potty e sono scandalizzato".

Affannarsi a cercare questa famosa clip dello scandalo nella rete più "generalista" è pressocché inutile, poiché è stata bannata dalla maggior parte dei social media, ma basta un giro su Telegram per rintracciare i frame che sarebbero oggetto di sconcerto. Il condizionale, come vedrete, è d'obbligo sin dal principio, poiché di certo in tutta questa storia ci sono solo "voci di corridoio". O, peggio ancora, le "voci di corridoio 2.0", ovvero quelle nate da una sorta di gioco del telefono che ha reso virale la questione. E la questione, per arrivare al punto, è che ci sarebbero alcune "influencer di Instagram" che avrebbero come attività professionale quella di prestarsi a pratiche sessuali che le vedono costrette a mangiare escrementi umani o dedicarsi alla zoofilia in cambio di lauti guadagni elargiti dai famosi ricchi di Dubai. D'altro canto però, questa stessa storia viene riproposta ciclicamente da anni. E altro non sarebbe che diffusione di fake news a scopo sessista e razziale. Ma andiamo con ordine. 

Anzi, partiamo proprio principo. Ovvero dal significato della parola "Porta Potty", che letteralmente significa proprio "wc portatile". E che racconta di atti osceni in luoghi privatissimi. Ebbene, i video sono dati di fatto, esistono. E le immagini raccontano esattamente tali pratiche sessuali, in tutta la loro perversione. Ma nessuno ovviamente fa il nome di queste fantomatiche influencer coinvolte, sebbene tutti facciano leva sulla semplicistica associazione tra l'attività di influencer e quella delle escort attive nella capitale deli Emirati Arabi. "La clip ritrae un miliardario che commette l'atto su una prostituta. Fanno questo per mantenersi a Dubai", si legge in calce al frame rintracciabile su Telegram., privo di qualsivoglia verifica. 

"Perché ho guardato il video?". Paura e delirio (e parodie) su TikTok

Ma come è nato il tutto? Qualche giorno fa, l'hashtag #dubaiportapotty è salito in tendenza per via dell'effetto domino delle reazioni degli utenti, che si mostravano sconcertati, disgustati e sconvolti di fronte alle immagini. Le loro stesse reazioni sono quindi diventate notizia ed hanno avvalorato il fatto. Insomma, una dinamica simile al fenomeno 2 Girls 1 Cup (2 ragazze 1 tazza), nome non ufficiale dato al trailer di Hungry Bitches, film brasiliano porno-fetish divenuto virale nel 2007 grazie alle cosiddette "video-reaction". Esattamente quelle che circolano in queste ore su TikTok. Un'onda energetica e combinata di voyeurismo, pornografia e indignazione che è diventata una bomba di viralità da centinaia di migliaia di visualizzazioni lasciata deflagrare in tutto il mondo. "Ho visto il video di Porta Potty Dubai! Ma perché non mi faccio i ca*zi miei per una volta nella vita?", scherza qualcuno. E ancora: "Perché l’ho visto? Ma che schifo è? La prossima volta che mi dicono non cercare Dubai Porta Potty non lo faccio per davvero". E poi video di uomini e donne che si spalmano cioccolato in faccia a mo' di parodia. Eccetera eccetera.

Una vera e propria valanga che ha reso notizia il video, a prescindere dalla verifica di veridicità dei fatti. Verifica che proponiamo nell'indagine della genesi puramente virtuale del fenomeno.

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@c4wkt I AM TRUAMISED AFTER WATCHING THE VIDEO.. IF YOU DONT UNDERSTAND THIS TIKTOK SEARCH “DUBAI PORTA POTTY” & REMEMBER I DID NOT SEND YOU🥹 #fyp #onlyinmycalvins #influencers #dubai #imdone #traumatized #funnyvideos #imnotfuckinggoingthere #imnotinvolved #Banter #girlsholiday #dubaiportapotty #humantoilet #finerthings ♬ original sound - Zaddy

I video su Telegram 

Facciamo dunque un passo indietro. Fino alle origini. La prima volta che appare in Italia la parola "Dubai Porta Potty" su Google (nell'ultimo periodo e, sottolineiamo, nell'ultimo periodo) è il 28 aprile. Da lì si innesca una curva in continua ascesa nelle ricerche degli utenti, che non si ferma neanche oggi. Nel resto del mondo, invece, la curva comincia a crescere già il 22 aprile e scende il primo maggio, segno che il fenomeno comicia a sgonfiarsi.

Al momento, si diceva, cercando sui social network, è praticamente impossibile rintracciare il video (quello privo di censura, s'intende) disponibile invece su Telegram, servizio di messaggistica istantanea. Ora, sebbene il video specifico dello scandalo riguardi appunto la pratica con gli escrementi, su Telegram le illazioni si ampliano, arrivando ad immagini in cui si vedono anche donne avere rapporti con animali, cani e serpenti soprattutto. Ovviamente - lo ribadiamo - non c'è alcun riferimento ad alcuna influencer specifica né è possibile identificare la location in cui i video sono stati girati, sia essa Dubai o qualsiasi altra urbe del mondo. Questi gruppi Telegram sostengono di esistere a scopo divulgativo e di denuncia (per chi ci vuole credere) e promettono da un momento all'altro di fare il nome delle ragazze coinvolte (per chi ci vuole credere, ancora una volta).

E c'è però chi un nome, alla fine, lo fa, ovvero quello di una giovane donna che sarebbe morta suicida in questi giorni. Peccato che non vi sia alcuna prova di correlazione col fenomeno, come scrivono gli stessi media africani che riportano la cosa.

La prima volta del "Dubai Porta Potty", nel 2012

Facendo ricerche più approfondite su Google, però, è possibile vedere come la chiave "Dubai Porta Potty" sia una vecchia leggenda, già diffusa nel 2012. A parlarne è l'Urban Dictionary, un dizionario online sarcastico ed indipendente dedicato ai neologismi e allo slang in lingua inglese, in cui alla rispettiva voce si legge: "Costose escort acquistate da ricchi uomini arabi ed europei per partecipare a 'feste in yacht' per più di $ 30.000 a pezzo. In realtà queste donne vengono portate su queste barche per farsi ca*are, da qui il nome Porta Potties". Lungi dal voler prendere in considerazione la genesi dell'informazione, è però evidente che si tratta di un argomento che diventa ciclicamente trend negli anni. Non a caso, nel 2016, il tema torna virale su YouTube. Per non parlare del pullulare di video dedicati sui siti a luci rosse: quelli non hanno tempo. 

Al centro di tutto, testimonianze sempre e solamente anonime. E il riferimento a paesi come l'Iraq e il Kuwait e al lusso più sfrenato - e più pruriginoso - degli Emirati Arabi, tra alcool, sigari, jet privati e yacht. La più diffusa, tra queste testimonianze, è quella pubblicata sul sito The Dirty, anche questa (guarda un po') anonima ma virale, che parla di "uomini ricchi che odiano le loro mogli, rapporti con oltre venti reali sauditi, rapporti con cani che avrebbero fruttato ben un milione nel conto in banca". Un bel coarcevo di cliché che può, in definitiva, commentarsi da solo.

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La versione dei media africani

A rispondere a Today sul tema è poi uno dei media africani citati sopra, che, incalzati sulla provenienza di una testimonianza anonima (la più virale di tutte) che ha pubblicato tra le sue pagine, ci risponde: "La pratica è spesso chiamata Porta Potty tra le donne contemporanee che qui sono genericamente chiamate slay queens (definizione per cui si intende una donna che, leggiamo dall'Urban Dictionary, "depreda di uomini vecchi e promiscui per il loro stile di vita", ndr). Secondo più fonti di cui abbiamo parlato, la pratica malsana è molto diffusa nei paesi arabi dove questo atto viene perpetrato contro i neri africani, in particolare quelli delle regioni subsahariana. Il problema è stato recentemente risorto quando un video di una signora nigeriana è stato visto in un video che faceva sesso con un cane". Anche in questo caso, chi ci risponde non fa riferimento ad una fonte certa. E, in questo caso, cambiano le protagoniste, che non sono più "influencer di Instagram". E cambia la connotazione della cosa, che assume i contorni di una questione razziale. 

In basso l'Urban Dictionary

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Andando ancora ritroso su altre app, come Reddit, troviamo poi thread di sei anni fa in cui si denunciano le stesse pratiche e, a corredo, viene pubblicata la stessa identica foto diventata virale in queste ore, ovvero quella in cui una donna è sdraiata tra due uomini in abiti tradizionali del Emirati Arabi. A parlare è tale "Dani Leigh", che si descrive come blogger di viaggi ventenne che sostiene di sapere - non si sa bene come - che queste pratiche, in effetti, avvengono. "Hai mai guardato un modello Instagram e ti sei chiesto come fa a viaggiare costantemente per il mondo senza sembrare avere un lavoro o un vero lavoro di modella?", domanda. La risposta di molti, anzi di tutti, è ovviamente sì. Lei ha la spiegazione pronta in tasca. E c'è chi abbocca. Ma anche chi dissente: "Questo thread", sottolinea un utente, "è fake e sessista". Così nel 2016, così oggi. In un eterno ritorno dell'identico e del virale.

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