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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Schillaci contro Barbara D'Urso: "Con la mia ex moglie una telenovela sfruttando il mio nome"

L'ex calciatore, da una settimana in libreria con la sua autobiografia, accusa la conduttrice di "Domenica Live", che ha spesso ospitato in studio la sua ex Rita Bonaccorso, di aver usato il suo cognome per fare audience e strumentalizzato alcune dichiarazioni presenti nel libro danneggiando la sua immagine

L'infanzia nei quartieri popolari di Palermo, la povertà, la mafia, le "cattive compagnie", e poi quel pallone che gli ha salvato la vita. Così Totò Schillaci, nella sua autobiografia "Il gol è tutto", in libreria dal 17 maggio, si mette a nudo tra carriera e vita privata, e con la semplicità che lo contraddistinge lo racconta a noi di Today. Un libro sulla sua vita, fatta di calcio, ma anche di amicizia, famiglia, amore e sesso. Ed è quando si tocca questo tasto che il campione di Italia '90 tuona, ferito dalla strumentalizzazione che alcuni giornali e programmi tv hanno fatto di alcune sue dichiarazioni sui tradimenti ai tempi del matrimonio con Rita Bonaccorso, dalla quale ha avuto due figli. 

Come è nata l'idea di scrivere un libro?
"Mi ha contattato su Facebook Andrea Mercurio (co-autore del libro, ndr), ci siamo incontrati e mi ha proposto di raccontare la mia vita. Ha sempre pensato che la mia storia fosse molto interessante e sotto certi aspetti importante. Abbiamo parlato e mi ha convinto a raccontarla. E' venuto fuori un gran bel libro, o almeno questa è l'opinione delle persone che lo hanno letto e mi chiamano per dirmelo. Non parlo solo di calcio. Racconto tutta la mia storia, da quando ero bambino fino all'uomo che sono diventato oggi a 51 anni. Parlo dell'infanzia e dell'adolescenza nei quartieri popolari di Palermo, dove sono nato e cresciuto, di povertà, di mafia, di come si viveva e si vive anche oggi a Palermo e cosa significa per un siciliano andare in giro per l'Italia ed essere chiamato 'mafioso'. Poi parlo del successo, delle gioie, di amicizie, di amori e di sesso. Qualcuno poi ha preso quattro frasi e le ha usate come voleva".

"Il gol è tutto" è il titolo del libro. Quanto ha inciso il successo calcistico sulla tua vita privata?
"Ha inciso moltissimo. Prima ero uno sconosciuto, grazie al calcio sono diventato famoso. Il titolo ha un doppio significato: il gol è tutto per qualsiasi attaccante, per raggiungere grandi risultati e contratti, ma per me è stato importante anche perché mi ha tolto dalla strada. Vivendo nella periferia di Palermo incontri anche brutte compagnie, ma per fortuna ne sono rimasto alla larga. Per me il calcio è stato tutto e lo amo tuttora".

Negli ultimi mesi il tuo nome è stato accostato di nuovo a quello della tua ex moglie Rita Bonaccorso, travolta da una vicenda giudiziaria e sfrattata a fine aprile dalla casa di Palermo in cui viveva insieme ai vostri due figli. In che rapporti siete?
"Abbiamo un buon rapporto. Ho fatto il mio dovere di padre e continuo a farlo. Ho un bellissimo rapporto coi miei figli. Mi hanno dato fastidio alcuni programmi televisivi che hanno sfruttato questa storia, soprattutto non mi sono piaciuti certi atteggiamenti di Barbara D'Urso, che ha usato il mio nome non per aiutare la mia ex moglie ma solo a scopo di audience. 'La casa di Schillaci', 'Rita Schillaci', si chiama Rita Bonaccorso, non Schillaci, facessero bene il loro lavoro. Mi ha dato fastidio che a Domenica Live continuavano a chiamarla con il mio cognome. Io sono sposato con Barbara Lombardo, che amo, e tutta questa storia ha fatto male alla mia famiglia. La D'Urso ci sta facendo una telenovela a puntate e questo mi da fastidio".

A chi ti riferivi, poco fa, quando parlavi di "qualcuno che ha preso quattro frasi del libro e usate come voleva?"
"Sempre alla signora D'Urso. In un servizio a Domenica Live ha pubblicato alcune mie dichiarazioni facendomi passare per un uomo brutale. Ha usato 4 frasi, estrapolate da 300 pagine del libro, per farmi giudicare come quello che non sono, e questo è scorretto. Io ho ammesso le mie colpe, i tradimenti, ma lei ha strumentalizzato le mie dichiarazioni. In questo libro ci ho messo la faccia senza offendere nessuno e sentire certe cose non è bello. Sembra che in 300 pagine ho parlato solo di sesso e tradimenti, quando invece ho parlato di mafia, di Falcone, degli anni '90 a Palermo e di tutta la mia vita, e montare una storia su quelle poche frasi è squallido. Poi mi hanno chiamato per andare in studio e parlare del libro, ma ho detto di no. Prima mi attacchi e il giorno dopo mi chiami per parlare del libro? Se qualcuno mi attacca sulla mia famiglia attuale mi difendo a spada tratta".

Nel libro parli anche della tua ex moglie Rita e del tradimento con il calciatore Gianluigi Lentini. Quanto ti ha fatto male questa storia?
"No no, anche qui sono uscite notizie non vere e voglio chiarire. Non voglio accusare Lentini. Più di vent'anni fa sono uscite voci sui giornali, io ho solo riportato quelle cose. Io e la mia ex moglie non stavamo insieme in quel periodo. I tifosi, la stampa, non sapevano che avevamo chiuso e di conseguenza hanno parlato di tradimento. E allo stadio ho ricevuto tanti insulti e cori, è stato un periodo molto difficile quello. E' capitato Lentini, ma poteva anche esserci un altro, il matrimonio era finito. Io le avevo detto di evitare clamori per non creare problemi a nessuno dei due, ma non ha voluto sapere niente".

La tv non ti dispiace affatto. Nel 2004 hai partecipato all'Isola dei Famosi, poi hai interpretato il ruolo di un boss mafioso in "Squadra Antimafia" e un'altra piccola parte nella fiction "Benvenuti a tavola". Cosa vuole fare "da grande" Totò Schillaci?
"Io ho sempre lavorato, fin da piccolo. A me piace lavorare, fare qualsiasi cosa. Ho fatto l'Isola dei famosi per mettermi alla prova al di fuori del calcio e mi è piaciuta come esperienza, ho fatto l'attore e continuo a lavorare nel calcio. Spesso sono in giro per il mondo, ad esempio ora sono appena tornato dalla Cina, dove con Club Italia stiamo portando avanti un progetto finanziato dallo Stato cinese per insegnare il calcio fin dalle scuole".

Il calciatore di oggi in cui ti rispecchi di più (non in campo)...
"Oggi il calcio è cambiato molto rispetto ai miei tempi. Ci sono molti stranieri e si da poca possibilità ai nostri giocatori, di conseguenza ne risente la nazionale. Non mi rispecchio in nessuno, magari sono unico (ride, ndr). Apprezzo molto Pirlo".

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