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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Vladimir Luxuria mostra una foto da ragazzo: "Come si cambia"

L'attivista LGBT condivide su Instagram uno scatto che la ritrae 16enne

In tanti durante questo lockdown abbiamo messo mano all'album dei ricordi. Un modo per passare il tempo, per fare un bilancio, per progettare il futuro. Vladimir Luxuria, 54 anni, non fa eccezione. E la sua foto è tra le più significative. Uno scatto che la immortala adolescente, a 16 anni. "Come si cambia... per non morire. Come si cambia... per non soffrire...", è la didascalia a corredo dello scatto. Un'immagine che ci porta indietro di tanti anni e che sembra racchiudere tutte le battaglie per i diritti civili portate avanti da Vladimir. 

Nella foto Wladimiro Guadagno, questo il nome di battesimo di Vladimir, indossa una tshirt e grandi occhiali da sole scuri, mentre sorride a chi c'è dietro alla macchina fotografica. In passato Luxuria ha parlato della sua adolescenza come di un periodo molto delicato. "Sai che cosa significa essere stati ragazzi omosessuali nel Sud Italia degli anni Settanta e Ottanta? Significa che le prendevi e basta", ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera. "Senza una ragione precisa, persino senza un movente politico o ideologico: arrivavano in gruppo, armati di bastoni, e ti picchiavano". Una mentalità che ha aveva inevitabili ripercussioni anche in ambito scolastico. "C’era un preside destrorso che davanti a tutti mi diceva: 'Guadagno, la smetta di camminare sculettando'. Mi punì con il basso voto in condotta, nonostante io andassi benissimo nelle altre materie. E sai che fecero gli studenti? Scioperarono e mi elessero rappresentante di classe". 

Erano i tempi in cui non esistevano quei Gay Pride o circoli Arcigay a cui proprio Vladimir avrebbe dato inizio. "Non c’era nulla. Non un’associazione, non un luogo di ritrovo. Eravamo anime perse e tanti svanirono davvero. Anche io, ad un certo punto, mi stavo perdendo: alcol, droga, persino sesso a pagamento. Era un tempo di mezzo tra l’adolescenza e la vita a Roma, prima dell’attivismo vero e proprio. Poi mi salvò il buddismo". E alla fine degli anni Ottanta comincia il suo impegno nel movimento per i diritti della comunità LGBT: fonda la serata Muccassassina, che a Roma arriva ad ospitare personaggi di calibro internazionale come David LaChapelle, Rupert Everett, Alexander McQueen. Insieme con Imma Battaglia e Vanni Piccolo organizza il primo Gay Pride d'Italia, tenuto nella Capitale il 2 luglio 1994 e al quale parteciparono circa diecimila persone. Da allora un impegno politico e sociale in contina ascesa. Che oggi sembra rivivere negli occhi del 16 che è stato e non ha mai smesso di essere.

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