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Venerdì, 26 Aprile 2024
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COP21, lotta al riscaldamento globale: "Non superare i 2 gradi centigradi"

Gli attuali impegni presi oggi dai Paesi in vista della Conferenza di Parigi porterebbero a un aumento della temperatura di poco inferiore ai 3 gradi. L'idea è inserire nell'accordo di Parigi una clausola di revisione per garantire i 2 gradi entro la fine del secolo

Nel 2009 la comunità internazionale si è accordata per limitare a 2 gradi centigradi l'aumento della temperatura globale per prevenire conseguenze devastanti per il pianeta Terra. Ma per molti Paesi, anche solo questo riscaldamento è già troppo alto. Per questa ragione, a novembre scorso da Manila i 43 Stati membri dell'Onu più vulnerabili ai cambiamenti climatici hanno invitato la conferenza sul clima delle Nazioni Unite a concordare una soglia di + 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Questa soglia dei 2 gradi è il risultato di un compromesso politico, raggiunto appunto nel 2009 a Copenaghen.

L'Unione europea è stata la prima, nel 2007, a fissare i suoi obiettivi di emissione di gas a effetto serra con l'orizzonte di +2 gradi, a seguito di un rapporto di scienziati dell'Ipcc. Oltre questo limite, la scienza teme conseguenze irreversibili: eventi estremi, cicloni, siccità, alluvioni, crollo delle produzioni agricole, estinzione delle specie, innalzamento del livello del mare (con +2 il mare si alzerà di 40 cm dal 2100, ma a +4-5 di 80 cm).

L'idea di fondo è che fino a 2 gradi di aumento il mondo sarà in grado di adattarsi. Un rapporto di esperti delle Nazioni Unite esperti ha ricordato discretamente a giugno che il mondo non deve credersi al riparo con un riscaldamento fino a 2 gradi. L'obiettivo di sicurezza si situerebbe piuttosto a 1,5 gradi, rileva il documento, mentre i 2 gradi dovrebbero essere considerati come il limite massimo da non oltrepassare assolutamente. Oggi non siamo neppure a un grado di aumento delle temperature e già le conseguenze sono evidenti: siccità, inondazioni, la perdita delle barriere coralline. A 2 gradi il riscaldamento interesserà il livello dei mari e l'acidificazione. Per isole come Tuvalu e Kiribati, è una questione di sopravvivenza. Ma non solo per loro.

A lungo termine, Shanghai, Mumbai e New York saranno in parte sommerse, ampiamente se la colonnina di mercurio salirà di 4 gradi. Per evitare lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia è meglio rimanere nell'area 1,5-1,9, dice il climatologo Jean Jouzel. Gli attuali impegni presi oggi dai Paesi in vista della Conferenza di Parigi porterebbero a un aumento della temperatura di poco inferiore ai 3 gradi. Da qui l'idea di inserire nell'accordo di Parigi una clausola di revisione per garantire i 2 gradi entro la fine del secolo.

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