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Domenica, 28 Aprile 2024
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Rifiuti in spiaggia, lʼallarme di Legambiente: "Servono urgenti azioni per ridurli"

Secondo la presidente Rossella Muroni, lʼItalia non ha ancora messo in campo progetti concreti per ripulire i litorali

Quanto costa pulire tutte le spiagge dell'Unione Europea? Ben 411,75 milioni di euro all'anno, mentre l'impatto dei rifiuti sul settore della pesca è di 61,7 milioni.

Le stime emergono da uno studio di Arcadis, e sono rilanciate da Legambiente in occasione della presentazione del report Beach Litter. Spiega  la presidente di Legambiente Rossella Muroni: "Il problema dei rifiuti spiaggiati e di quelli in mare rappresenta la punta dell'iceberg: circa il 70% dei rifiuti che entra a contatto con l'ecosistema marino affonda e solo il 15% resta in superficie".

"E' dunque urgente mettere in programma azioni per la progressiva riduzione dei rifiuti in mare e nella fascia costiera come previsto dalla direttiva Ue Marine Strategy, che in Italia non sono ancora state messe in campo", ha proseguito. Il dossier dell'associazione ambientalista rientra nella più ampia campagna "Spiagge e Fondali puliti", che nel weekend mobiliterà gli italiani per la pulizia di spiagge, scogliere e fondali, con l'obiettivo di sensibilizzare tutti i cittadini sull'argomento.

Legambiente ha monitorato nel mese di maggio 47 spiagge italiane: un'area di 106.245 mq, pari a 800 campi di beach volley, dove sono stati trovati 33.540 rifiuti spiaggiati. In media 714 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. Anche quest'anno regina indiscussa rimane la plastica: il 76,3% degli oggetti trovati è infatti di plastica, seguita da mozziconi di sigarette (7,9%), rifiuti di carta (5,5%), metallo (3,6%), vetro/ceramica (3,4%), legno (1,3%), rifiuti tessili (1,2%) e gomma (0,8%). A guidare, invece, la top ten dei rifiuti spiaggiati più trovati sono tre piccoli ma pericolosi oggetti: al primo posto ci sono i pezzi di plastica e polistirolo (22,3%), di dimensioni inferiori ai 50 cm, che costituiscono quasi un quarto dei rifiuti trovati. Secondo posto per i cotton fioc (13,2%) per un totale di 4412 pezzi, diretta conseguenza della scorretta abitudine di "smaltire" questi rifiuti gettandoli nel wc e dell'inefficacia degli impianti di depurazione.

Terzo posto in classifica per i mozziconi di sigaretta (7,9%): in particolare l'indagine di Legambiente ne ha contati 2642, una quantità pari al contenuto di 132 di pacchetti, il 3% in più rispetto all'indagine del 2015. Seguono nella top ten: tappi e coperchi (plastica e metallo) 7,8%, bottiglie di plastica per bevande (7,5%), reti da pesca e acquacoltura (3,7%), stoviglie usa e getta di plastica (3,5%), materiale da costruzione (2,3%), bottiglie di vetro e pezzi (1,9%) e bottiglie e contenitori di detergenti (1,8%). Rifiuti che fanno male all'ambiente, alla fauna, all'economia e al turismo. 


 

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