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Martedì, 30 Aprile 2024
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‘Ricordi di un entomologo’ di Jean-Henri Fabre

«Attraverso la sua prosa, come per incanto, diventavo di volta in volta la vespa cacciatrice, il ragno paralizzato, la cicala, il tozzo e lucido scarabeo, e una moltitudine di altre creature» (Gerald Durrell)

«Da quando Darwin mi ha definito “un osservatore inimitabile”, questa qualifica mi è stata applicata molte altre volte qua e là, senza che ne abbia ancora capito il motivo. Interessarsi a tutto ciò che brulica attorno a noi è così naturale, mi sembra, così alla portata di tutti, così appassionante! A ogni modo sorvoliamo, e ammettiamo pure che il complimento sia fondato. «Ma se devo affermare che sono curioso di tutto ciò che riguarda l’insetto, non ho più alcuna esitazione. Sì, sento di avere il pallino, l’istinto che mi spinge a frequentare questo mondo singolare; sì, mi riconosco capace di dedicare a simili studi tempo prezioso, che sarebbe impiegato meglio nel prevenire, se possibile, la povertà della vecchiaia; sì, confesso di essere un appassionato osservatore dell’animale. Come si è sviluppata questa inclinazione caratteristica, allo stesso tempo croce e delizia della mia vita? E, soprattutto, che cosa deve essa all’atavismo?».

Ricordi di un entomologo
Jean-Henri Fabre
Adelphi
ISBN: 9788845937736
Pag. 743 - 42,00 €

Fabe - Adelphi

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