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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Fabri Fibra condannato: "La sua canzone ha offeso Valerio Scanu"

Il rapper marchigiano è stato condannato al pagamento di una multa e di una provvisionale di 20mila euro per aver diffamato il cantante sardo con il brano 'A me di te' in cui dice che "in realtà è una donna" e ancora "gli ho abbassato i pantaloni e sotto aveva un tanga". "È la prima sentenza in Italia che vede la condanna per diffamazione di un cantante di musica rap" è stato il commento dei legali di Scanu

Il Tribunale di Milano ha condannato Fabri Fibra al pagamento di una multa e di una provvisionale (cioè un anticipo di risarcimento) di circa 20mila euro, per aver offeso la reputazione del cantante Valerio Scanu con la canzone 'A me di te'.

Come riporta milano.repubblica.it, essendo trascorsi i termini per ogni eventuale impugnazione, la sentenza può considerarsi definitiva e accoglie nella sostanza l'impostazione del pubblico ministero Silvia Perrucci, della procura di Milano, secondo cui il rapper marchigiano "quale autore del brano A me di te inserito nel suo cd dal titolo 'Guerra e pace' offendeva Scanu". 

Nella richiesta di rinvio a giudizio, poi accettata dal giudice, il pm elencava anche le strofe della canzone ritenute offensive nei confronti del cantante lanciato dal talent show Amici e vincitore nel 2010 del Festival di Sanremo. 

Nella canzone, pubblicata nel febbraio 2013, Fabri Fibra dice di Valerio che "in realtà è una donna". Ancora: "Gli ho abbassato i pantaloni e sotto aveva un tanga" e altre sono numerose le allusioni sessuali esplicite riferite al cantante sardo. Per questo, il pm ha ritenuto di accusare Il rapper del reato di diffamazione.

"Le espressioni utilizzate dal cantante Fabri Fibra sono diffamatorie in maniera oggettiva, come ha stabilito il giudice. Ed è la prima sentenza in Italia che vede la condanna per diffamazione di un cantante di musica rap" hanno commentato i legali di Scanu Paola Castiglione e Ugo Cerruti: "La musica è libertà, ma insultare squallidamente una persona non è musica e non è arte. Ognuno è libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, non di offendere e diffamare una persona".
 

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