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Sabato, 27 Aprile 2024
Musica

Vasco Rossi: "Bisogna aspettare di potersi assembrare per fare dei concerti veri"

Il rocker ha parlato del lockdown e dello slittamento imposto ai concerti live. L'obiettivo però in questo momento è "arrivare vivi sani e lucidi al 2021"

"Se non ci si può assembrare ad un concerto tanto vale stare a casa a guardare la televisione". È questa l'opinione di Vasco Rossi, intervistato da Lucilla Andreucci per il format 'Belle Facce' dell'associazione Libera contro le Mafie fondata da don Luigi Ciotti, di cui è stato ospite in settimana.

Commentando lo slittamento dei suoi concerti, Vasco ha detto: "Questo fatto che è saltato tutto all'inizio è stata una cosa molto faticosa da accettare perché si sperava sempre che a settembre si potesse riprendere ma ho visto che bisogna aspettare ancora. Bisogna aspettare di poter assembrarsi per fare dei concerti veri". Per questo l'obiettivo di Vasco, ora è molto chiaro: "Arrivare vivi sani e lucidi al 2021 credo sia l'obiettivo fondamentale adesso. E ci arriveremo".

Il lockdown, ha ammesso Vasco, "è stato un momento durissimo, faticosissimo per il mondo, che ci ha fermato", ma non è sicuro che questo periodo "ci renderà migliori".

"Io, da subito ho avuto la sensazione che fosse un'apocalisse, di quelle a cui non mi sarei mai aspettato di assistere. Di quelle cose che vedi nei film di fantascienza. Ecco, sembrava un film di fantascienza che si realizza: il famoso virus letale mondiale. Una situazione così per cui subito ho pensato che fosse una cosa molto grave e che avrebbe colpito duro. Poi le sensazioni che ho provato durante il lockdown sono state strane".

"Mi sentivo come sospeso", ha ricordato Vasco Rossi, "per cui all'inizio ho avuto un po' di fastidio, perché il fatto di non poter fare le cose, di non poter uscire, per esempio: chiaramente subito ti viene la necessità e la voglia di uscire" però "dopo la prima settimana ho cominciato ad apprezzare questo momento di tranquillità in casa; ho avuto anche delle belle sensazioni da questa storia perché ho visto che si può vivere anche stando in casa con i propri affetti, con il mondo più personale, quindi. Alla fine, tutte le cose erano diventate meno importanti. La cosa che contava di più era cercare di cavarsela, in questa strana situazione".

"Insomma, è stata una cosa molto forte, che lascerà il segno, ma sarà utile come tutte le esperienze per migliorarsi e cambiare", ha ammesso il cantante, che in attesa di tornare sul palco live si allena e si tiene in forma. "Ogni mattina faccio i miei 7 km a piedi. Non li faccio più di corsa. Ormai è una buona abitudine che tengo sempre anche quando non faccio concerti. Mi sono abituato e lo faccio sempre. Mi piace molto camminare nella natura; appena arrivo dentro un bosco, mi cambia il cervello. Mi sento sereno. Forse perché la natura non ti giudica. Ti senti libero; sei tu con te stesso. Soprattutto non incontro nessuno che mi ricorda chi sono".

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