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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Guillermo Mariotto sul rinvio di ‘Ballando’: “Non potevamo ridere e scherzare quando si celebravano i funerali”

Il commento del giudice del dance show di Rai Uno sospeso a data da destinarsi per l'emergenza sanitaria in corso

L’emergenza sanitaria ha bloccato la produzione della stragrande maggioranza dei programmi televisivi. Solo quelli che garantiscono una puntuale e contestuale informazione degli avvenimenti riguardanti la situazione in cui versa il Paese proseguono con la regolare trasmissione in diretta, mentre gli altri sono stati sospesi a data da destinarsi.

Nell’elenco compare anche ‘Ballando con le stelle’, il tradizionale dance show di Rai Uno che sarebbe dovuto partire il 28 marzo con la sua 15esima edizione. “Essendo sensibili alle richieste del Presidente Del Consiglio, abbiamo deciso di sospendere le prove di Ballando con le stelle e il programma slitterà più avanti”, ha spiegato Milly Carlucci, conduttrice della gara di ballo difficile da realizzare anche per l’impossibilità di eludere il contatto ravvicinato tra i concorrenti.

Della decisione di bloccare lo spettacolo, ma anche della criticità generale in cui versa l’Italia e il mondo intero ha parlato Guillermo Mariotto, stilista e direttore creativo della maison Gattinoni, nonché storico giudice di Ballando con le stelle.

Ballando con le stelle, Mariotto: “Si provava a distanza, era impossibile”

“L'entusiasmo e l'ottimismo di Milly sono contagiosi. Lei vede sempre il bicchiere mezzo pieno. L'ho sempre appoggiata e sostenuta”, ha raccontato Mariotto in un’intervista ad Adnkronos: “Dovevamo andare in onda il 28 marzo. Si provava ballando a distanza... impossibile. Poi in Italia la situazione è precipitata. Non potevamo ridere e scherzare quando nel nostro Paese si celebravano i funerali”.

Il giudice del dance show di Rai Uno, poi, ha commentato l’emergenza sanitaria anche dal punto di vista personale: "Mia madre, medico, è in 'quarantena' da gennaio nella sua casa in Venezuela, i miei fratelli, le mie sorelle, i mie nipoti abitano in diversi Paesi dell'Europa. Non nascondo i miei timori e le mie paure per quello che sta accadendo nel mondo. Ma stavamo correndo troppo. Forse abbiamo esagerato. Ci troviamo ora di fronte ad una drammatica presa di coscienza. Costretti a dover 'resettare' la nostra esistenza".

Di ritorno dal suo viaggio a Dubai, lo stilista venezuelano ha poi aggiunto: "Vivo recluso in casa tra rancori e allegria, momenti di sconforto e di rabbia, ma anche di speranza. Sto disegnando gli abiti della prossima collezione. E sarà una collezione dai tocchi lievi, purissimi, la prima dopo il coronavirus - ha proseguito Mariotto- E continueremo a sfilare sulle passerelle. Perché la moda è bellezza. E mai come oggi ne abbiamo un immenso bisogno".

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