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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Egitto, attentato in una moschea in Sinai: bombe e spari contro i fedeli in preghiera

Secondo alcuni testimoni, i terroristi avrebbero piazzato una bomba all'interno della moschea e poi avrebbero fatto fuoco contro i fedeli che fuggivano all'esterno

Sarebbero più di 235 le vittime e oltre 100 i feriti provocati da un attentato contro una moschea nel villaggio di Rawda, nel nord del Sinai, in una località situata fra Bir Al-Abed e Al Arish.

I terroristi sono entrati in azione durante la preghiera del venerdì. 

Il presidente egiziano, Abeld Fattah al Sisi, ha promesso una risposta "brutale" ai terroristi. Al Sisi, riferisce Ahram Online, preside in queste ore un comitato per la sicurezza. "Ci vendicheremo", ha aggiunto il generale

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(Le vittime dell'attentato in Sinai - foto Ansa)

L'attacco sarebbe stato condotto piazzando una bomba all'interno della moschea e sparando poi sui fedeli che fuggivano dopo l'esplosione. I fedeli "sono stati presi di mira da terroristi che li aspettavano davanti alla porta", hanno raccontato all'Ansa fonti che preferiscono restare anonime.

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(La moschea colpita dall'attentato, nel Sinai settentrionale - foto Ansa)

"La presidenza della Repubblica annuncia un lutto nazionale di tre giorni per le vittime dell'attentato terroristico di Bir al-Abed", dice la tv di Stato egiziana. 

Al momento non c'è stato ancora nessuna rivendicazione per l'attentato. Si tratta del peggior attacco messo a segno in quattro anni di violenze nel Sinai da parte degli islamisti. 

Secondo un leader tribale e capo di una milizia dei Beduini impegnata contro i jihadisti dello Stato islamico (Isis), la moschea è nota come luogo di ritrovo dei Sufi, considerati eretici dall’Isis perchè credono nell’intercessione dei santi. In passato i jihadisti hanno rapito e decapitato un anziano leader sufi, accusato di praticare la magia, e hanno sequestrato diversi fedeli sufi, poi rilasciati a seguito del loro “pentimento”. L’organizzazione egiziana dell’Isis ha ucciso negli ultimi anni centinaia di poliziotti e soldati, così come civili accusati di collaborare con le autorità, nella penisola del Sinai. E sono oltre 100 i cristiani rimasti uccisi negli attacchi messi a segno sia nel Sinai che in altre zone dell’Egitto.

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