Riguardo alla vicenda del sequestro di Domenico Quirico in Siria, il sentimento prevalente è di "cauto ottimismo". A confermarlo, in un'intervista al quotidiano La Stampa, è il ministro degli Esteri Emma Bonino. "Ci troviamo in una fase molto delicata, e la mia non è una frase standard, perché ovviamente non sfugge a nessuno che tutto avviene non solo in una condizione di grande complessità ma anche in un`area in cui cambiano continuamente i soggetti che controllano il terreno", ha ricordato la titolare della Farnesina.

Il giornalista della Stampa è in Siria dal 9 aprile e sarebbe stato rapito da un gruppo della criminalità ordinaria, secondo quanto riferito ieri dal direttore del Dis, Giampiero Massolo, al Copasir. "I canali che si erano chiusi ora si sono riaperti, sono reali ed estremamente attivi. In questi giorni il lavoro in corso, non trovo una parola più appropriata per definirlo, è febbrile e da questa fase potrebbero scaturire risultati promettenti", ha commentato Emma Bonino.

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"Sì, siamo speranzosi che dall`attività in corso vi siano esiti ma, attenzione, la fase è cruciale e non si possono fare errori di comunicazione che potrebbero pregiudicare un esito positivo", ha confermato ancora il ministro, spiegando che questo è il momento del "lavoro silenzioso, da fare con cautela e sotto traccia. E questo vale per Quirico come per padre Dall'Oglio", anche lui rapito nel nord della Siria da un gruppo estremista.

E' "possibile", ha spiegato poi ai  microfoni di Radio Anch'io sempre il ministro, che nella vicenda del sequestro in Siria dell'inviato della Stampa Domenico Quirico ci siano stati dei passaggi di mano. "Ma essere sicuri, ora, di qualcosa è impossibile". "Su Dall'Oglio brancoliamo nel buio", ha poi ammesso il responsabile della Farnesina.