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Lunedì, 29 Aprile 2024
Contro i comportamenti compulsivi / Cina

Perché la Cina ha messo nel mirino i videogiochi

La misura mira a frenare gli acquisti "in-game", ovvero tutte quelle micro transazione che si effettuano all'interno di un gioco

Non c'è pace per i colossi cinesi del mondo digitale e tecnologico. A finire nel mirino di Pechino, ancora una volta, è l'industria dei giochi online. La nuova bozza di restrizioni pubblicata online - e aperta ai commenti del popolo cinese fino al 22 gennaio 2024 (meccanismo, questo, adottato dal governo cinese per valutare l'opinione dei cittadini, che si sente così partecipe del dibattito pubblico) dall'autorità di regolamentazione mira a limitare i comportamenti di gioco compulsivo.

Contro la spesa eccessiva e il comportamento compulsivo

In particolare, quello relativo a premi vinti con le partite online. Le disposizioni annunciate oggi 22 dicembre dall'Amministrazione nazionale della stampa e delle pubblicazioni (NPPA) prevedono un'ampia gamma di norme volte a frenare gli acquisti "in-game", ovvero tutte quelle micro transazione che si effettuano all'interno di un gioco. Si può trattare di oggetti, funzionalità, poteri; qualsiasi cosa che permetta di superare un livello particolarmente difficile o di rendere più personale il videogioco. Le nuove regole imposte da Pechino fisseranno effettivamente i limiti di spesa per i giocatori. Le piattaforme di videogames non potranno dare premi ai giocatori se questi accedono ogni giorno, se spendono nel gioco per la prima volta o se spendono più volte consecutivamente durane le partite. Oltre a vietare le funzionalità di ricompensa, le aziende produttrici dei videogames sono anche tenute a stabilire i limiti della somma e frequenza di ricarica del loro portafoglio digitale per le spese di gioco. È prevista anche l'abolizione di funzioni destinate ad aumentare il tempo di gioco, con tanto di avviso tramite finestre pop-up in caso di "comportamenti di consumo irrazionali" e, quindi, compulsivo. Nella bozza si ribadisce anche il divieto di "contenuti di gioco online proibiti che mettono in pericolo l'unità nazionale" e "la sicurezza nazionale o danneggiano la reputazione e gli interessi nazionali".

"Niente più internet né smartphone dopo le 22": la stretta che fa discutere

Nel corso degli anni Pechino è diventata sempre più dura nei confronti dei videogiochi. Nel 2021, la Cina ha stabilito un limite rigoroso di tempo di gioco per i giocatori di età inferiore ai 18 anni e ha sospeso l'approvazione di nuovi videogiochi per circa otto mesi. La fine del congelamento delle licenze di gioco aveva fatto sperare che l'attenzione per il settore si fosse attenuata. Le nuove regole riflettono anche le preoccupazioni di Pechino sui dati degli utenti, richiedendo agli editori di giochi di archiviare i propri server in Cina. Il governo cinese è sempre più deciso a educare i cittadini correggendo i comportamenti moralmente disdicevoli o che rischiano di avere un ampio impatto sociale. Il provvedimento, secondo gli esperti, è uno dei più severi mai proposti dal momento che interessano anche gli utenti adulti e non solo i bambini come in passato.

Ulteriore restrizione per le big tech cinesi

Le nuove misure potrebbero essere un nuovo grattacapo per le aziende tecnologiche cinesi, che sono generalmente ritenute responsabili dell'introduzione e del rispetto delle normative governative per l'uso dei social network e dei giochi online. La proposta arriva mentre è in atto una severa repressione normativa nei confronti dei giganti della tecnologia cinese.

Le ultime restrizioni avrebbero un impatto su aziende come Tencent, la più grande società cinese di giochi online. In seguito alla notizia, Tencent, leader mondiale del settore in termini di fatturato, è scesa di oltre il 10 per cento a Hong Kong, mentre la rivale Netease è scesa di oltre il 20 per cento. La nuova bozza fa crollare le azioni dei giganti tecnologici, che hanno chiuso un anno florido, dopo la repressione del governo cinese sul settore. Secondo l'associazione industriale CGIGC, il mercato cinese dei videogiochi è tornato a crescere quest'anno con le entrate nazionali che sono aumentate del 13 per cento a 303 miliardi di yuan (42,6 miliardi di dollari).

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