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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Donna in coma da 10 anni dà alla luce un bimbo: aperta un'inchiesta

Succede in una struttura sanitaria di Phoenix, in Arizona. Nessuno tra il personale si era accorto che fosse incinta

Una donna in coma da dieci anni, e in cura presso l'Hacienda HealthCare di Phoenix, in Arizona – dove riceveva assistenza 24 ore su 24 – è rimasta incinta e ha dato alla luce un bambino. Al momento né le autorità locali né la polizia hanno parlato apertamente di stupro, ma è evidente che c’è il forte sospetto (per non dire la certezza) che qualcuno possa aver approfittato dello stato vegetativo della donna.

Un sito di news, Azfamily.com, ha riferito giovedì scorso che la donna avrebbe partorito sabato 29 dicembre: nella struttura dov’era in cura nessuno si era accorto che fosse incinta. "Da quello che mi è stato detto, si lamentava", ha detto una fonte non identificata all'emittente KPHO, affiliata di CBS. "Non sapevano cosa avesse... nessuno dei membri del personale sapeva che era incinta fino a quando non ha partorito". Secondo un’altra fonte anonima, la donna avrebbe iniziato ad emettere dei gemiti: quando un’infermiera è accorsa al suo letto ha visto che la testa del bambino stava iniziando ad emergere.

Secondo quanto trapelato, la donna rimase vittima di un quasi annegamento più di 10 anni fa. Da allora non è cosciente e ha bisogno di assistenza 24h. La sua identità non è stata resa nota. Il bimbo appena nato sta bene. Ma nessuno sa chi sia il padre.  

Donna in coma da 10 anni partorisce in ospedale: le indagini

Un portavoce della polizia di Phoenix, il sergente Tommy Thompson, ha rivelato che sul caso c’è un’indagine in corso, ma per il resto da parte delle autorità ci sono solo bocche cucite. Nessuno dunque parla apertamente di stupro. L’Hacienda HealthCare non ha confermato la notizia del parto e della nascita del bimbo, ma ha ammesso di aver rivisto i protocolli di sicurezza dopo essere venuta a conoscenza di un "incidente profondamente inquietante" e "senza precedenti" avvenuto all’interno della struttura.

"Le leggi sulla privacy federali e statali ci proibiscono di discutere pubblicamente la salute o il caso di un paziente" ha fatto sapere l’azienda sanitaria che ospita circa 60 pazienti. "L’Hacienda continuerà a cooperare pienamente con le forze dell'ordine e con tutte le autorità competenti in materia". Il portavoce della struttura sanitaria, David Leibowitz, ha aggiunto che "Hacienda HealthCare è pienamente impegnata a raggiungere la verità su ciò che, per noi, rappresenta un caso senza precedenti".

Per ora comunque si sa ancora molto poco. Restano ad esempio prive di conferma le indiscrezioni secondo cui il personale sanitario sia stato sottoposto al test del DNA. Alcuni pazienti hanno riferito all’emittente KTVK che nell’ultimo periodo nella struttura sanitaria è stato introdotto un nuovo protocollo: al personale sanitario di sesso maschile verrebbe fatto divieto di entrare nelle stanze dove ci sono pazienti donne senza l’accompagnamento di almeno un'infermiera.

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Per approfondire: la notizia sul Guardian e sul Washington Post

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