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Venerdì, 26 Aprile 2024
USA / Stati Uniti d'America

Edward Snowden: "Non sono né un traditore, né un eroe. Sono un americano"

L'intervista della talpa del Datagate al South China Morning Post

"Non sono né un traditore, né un eroe. Sono un americano". Edward Snowden, irreperibile da lunedì, è tornato a farsi sentire con un'intervista al South China Morning Post, in cui parla della sua scelta di fuggire a Hong Kong e rivelare i dettagli del programma di sorveglianza dell'intelligence statunitense.

"Chi crede che abbia fatto un errore a scegliere Hong Kong come destinazione, ha frainteso le mie intenzioni" ha detto l'informatico statunitense, rispondendo indirettamente a chi, in questi giorni, ha criticato la sua scelta. "Non sono qui per nascondermi dalla giustizia, sono qui per rivelare i crimini" ha detto al quotidiano.

E a proposito del tentativo che potrebbe presto essere fatto dalle autorità statunitensi per ottenere la sua estradizione, Snowden ha dichiarato: "La mia intenzione è quella di chiedere ai tribunali e alla gente di Hong Kong di decidere il mio futuro.
Non ho nessuna ragione per dubitare del vostro sistema". Le autorità di Hong Kong hanno un accordo di estradizione con gli Stati Uniti, firmato nel 1996, un anno prima che il controllo della città passasse dal Regno Unito alla Cina (che aveva comunque dato l'assenso all'accordo). Secondo l'intesa, entrambe le parti possono rifiutarsi di consegnare una persona, in caso di reati politici. Inoltre, Pechino può opporre il suo veto in caso di implicazioni per "la difesa, la politica estera o l'interesse nazionale" del Paese.

"Ho avuto molte opportunità per lasciare Hong Kong, ma vorrei rimanere e combattere il governo degli Stati Uniti in tribunale, perché ho fiducia nello stato di diritto", ha concluso Snowden.

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