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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Venezuela, trionfo elettorale di Maduro in un Paese ormai "alla fame"

Un chilo di riso costa mezzo stipendio, ma la generazione nata e cresciuta con Chavez giura fedeltà assoluta alla Rivoluzione bolivariana. Usa: "Elezioni illegittime"

Nicolas Maduro celebra la propria vittoria alle presidenziali che si sono tenute ieri in Venezuela parlando di un consenso popolare del 68% e omettendo di far riferimento all'alto tasso di astensione, circa il 52%, degli aventi  diritto, contro una partecipazione dell'80 per cento circa alle  elezioni del 2012 e 2013.

"Stiamo ottenendo un record storico", ha affermato Maduro parlando dal Palacio de Miraflores. "Mai prima un candidato alle presidenziali aveva vinto con il 68% del voto popolare" con un distacco di 47% sul  secondo arrivato, Henri Falcon, per il quale ha parlato di 'Knockout'. Falcon ha peraltro contestato il controverso voto e preannunciato che  non ne riconoscerà l'esito. Secondo i dati del Consiglio Nazionale Elettorale Maduro ha ottenuto 5,8 milioni di voti, Falcon 1,8, l'ex pastore evangelico Javier  Bertucci poco più di 925mila e Reinaldo Quijada 34.614.

Elezioni in Venezuela

Maduro, delfino di Hugo Chavez, guida un Paese ormai allo stremo. Un chilo di riso a Caracas adesso costa mezzo stipendio, un chilo di carne può arrivare a costare quattro milioni di bolivares, lo stipendio di due mesi di un impiegato. In Venezuela non si produce più nulla. La generazione nata e cresciuta con Chavez giura fedeltà assoluta alla "Rivoluzione bolivariana" di Chavez, ma i prossimi sei anni al potere di Maduro si preannunciano complicati.

Da 4 anni a questa parte il Venezuela vive una crisi economica che ha messo in ginocchio il paese. L’inflazione oscilla tra il 700 e il 1.100% annuo e il bolivar, la moneta nazionale, è ormai carta straccia. 

Tutto "per colpa" della caduta del prezzo del petrolio, risorsa su cui il Venezuela basa il 95% della sua economia. L’esportazione del greggio forniva le entrate necessarie per mantenere i costi dei servizi sociali messi in piedi ai tempi del governo socialista di Hugo Chavez.

Papa: "Popolazione stremata"

"Desidero dedicare nuovamente un particolare ricordo all`amato Venezuela", ha detto papa Francesco al termine del Regina Coeli rivolgendosi ai fedeli riuniti in piazza San Pietro. "Con l'aiuto dello Spirito Santo - ha esortato - tutti si adoperino nella ricerca di soluzioni giuste, efficaci e pacifiche alla grave crisi umanitaria, politica, economica e sociale che sta stremando la popolazione, evitando la tentazione del ricorso a qualsiasi tipo di violenza". E ha aggiunto: "Incoraggio le Autorità del Paese ad assicurare il rispetto della vita e dell'integrità di ogni persona, specialmente di quelle che, come i detenuti, sono sotto la loro responsabilità".

Usa: "Elezioni illegittime"

Gli Stati Uniti hanno duramente denunciato la totale assenza di legittimità delle elezioni presidenziali in Venezuela."Le cosiddette elezioni in Venezuela non sono legittime", ha scritto su Twitter la portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert. "Gli Stati Uniti sono al fianco dei Paesi democratici in tutto il mondo che sostengono i venezuelani e il loro diritto a eleggere rappresentanti nel corso di elezioni libere ed eque", ha aggiunto.

Washington aveva invano lanciato un appello al presidente del Venezuela a sospendere queste elezioni. Il Tesoro americano ha inoltre annunciato di aver preso sanzioni contro una ventina di aziende, sedici delle quali con sede in Venezuela, e contro tre individui tra i quali un ex direttore dei servizi segreti finanziari venezuelani. 

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