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Martedì, 30 Aprile 2024
Inferno di fuoco / Islanda

Erutta il vulcano, la lava inghiotte le case: "È terribile. Un giorno nero"

Il fiume di fuoco ha raggiunto la cittadina di Grindavik, situata a meno di 30 chilometri da Reykjavík, in Islanda. Evacuati migliaia di residenti: le autorità locali hanno dichiarato lo stato d'emergenza. Il presidente Jóhannesson: "La peggiore eruzione degli ultimi 50 anni"

Una lingua di fuoco che emerge dal sottosuolo e inghiotte ogni cosa che trova sul suo cammino. La lava del vulcano nei pressi di Grindavik, in Islanda, eruttato nella giornata di domenica 14 gennaio, ha raggiunto il centro abitato, evacuato ore prima dalle autorità locali. Si tratta della quinta eruzione vulcanica in Islanda in quasi tre anni, la precedente era avvenuta la sera del 18 dicembre nella stessa zona. Ma la lava non raggiungeva le case da 51 anni.

Erutta il vulcano a Grindavik: la lava inghiotte le case

La lava ha iniziato a fuoriuscire da una fessura nella superficie terrestre lunga circa 3,5 km intorno alle 22.17 (ora locale) a seguito di un terremoto che si è verificato alle 21. L'attività sismica ha subito una forte accelerazione durante la notte e le poche decine di residenti che si erano insediati in questa piccola città, a circa 40 km a sud-ovest di Reykjavik, alla fine di dicembre sono stati evacuati intorno alle 3.00 ora locale. In seguito si sono aperte due fessure, una intorno alle 8 a circa 400 metri dalla città e l'altra a mezzogiorno ai margini delle prime case, secondo quanto riferito dall'Ufficio meteorologico islandese (IMO), sprigionando grandi flussi di lava arancione brillante. Il flusso incandescente ha colpito le prime abitazioni già nel pomeriggio, come mostrano anche le immagini diffuse sui social network dai media svedesi. "Non sappiamo quanti danni potrà causare", ha spiegato il presidente islandese Gudni Jóhannesson - Speriamo che le cose si calmino e che tutti possano tornare a casa, ma tutto è possibile. Dobbiamo rimanere fiduciosi. Si tratta della peggiore eruzione degli ultimi 50 anni".

Un 55enne residente a Grindavik, Sveinn Ari Gudjonsson, intervistato dall'Afp, ha raccontato di uno scenario apocalittico: "È irreale, terribile. Come guardare un film". Per documentare l'eruzione, le autorità hanno installato una serie di telecamere nelle vicinanze. Secondo il geofisico Benedikt Ófeigsson il fenomeno è localizzato, circoscritto al cratere Sundhnjúka, nella penisola di Reykjanes, sulla costa sudoccidentale dell'isola. Le autorità islandesi hanno dichiarato lo stato di emergenza nella notte, dopo l'inizio dell'eruzione, alle 22.17 locale. La lunghezza stimata della fessura è di circa 3,5 chilometri, molto maggiore di quella delle eruzioni precedenti, e la velocità della colata lavica è compresa tra 100 e 200 metri cubi al secondo, in notevole aumento rispetto ad altre eruzioni avvenute nella penisola negli ultimi anni. Il ministro degli Esteri islandese, Bjarni Benediktsson, ha assicurato che nessun volo è stato interrotto né da né verso l'Islanda e che il traffico aereo internazionale rimane aperto. Anche il primo ministro islandese Katrin Jakobsdottir è intervenuto durante una conferenza stampa: "È un giorno nero per Grindavik e per l'intera Islanda. Ma il sole sorgerà di nuovo. Insieme affronteremo questo trauma".

Intanto, secondo quanto riportato dal principale portale islandese, mbl.is, le case continuano a bruciare, ma il flusso di lava dalla fessura meridionale sembra essersi in gran parte completamente interrotto, mentre quello dalla fessura settentrionale sembra aver leggermente rallentato. In giornata è prevista la riunione di un gruppo di esperto che discuteranno della situazione per individuare le misure utili ad arginare l'avanzata della lava e limitare i danni. Non è ancora chiaro quando e se i residenti potranno tornare nelle loro case per salvare gli oggetti di valore.

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