La Femen tunisina Amina a processo: donne musulmane manifestano contro di lei

Si è aperto oggi tra le polemiche il processo, nella città santa tunisina di Qayrawan (in francese: Kairouan), dell'attivista di Femen, Amina Tyler. La 19enne, che viene processata nel luogo nel quale la giovane aveva inscenato la sua ultima protesta, è stata accolta davanti al tribunale da decine di donne tunisine che hanno dimostrato contro di lei e contro le proteste a seno nudo in stile Femen.

La piccola folla ha gridato slogan pesanti, tra cui "Vai via" e "Gente sudicia", diretti contro la giovane attivista tunisina, arrestata il 19 maggio dopo avere scritto la parola "Femen" su un muro vicino a un cimitero. Sulla ragazza, che a marzo ha sollevato uno scandalo nel paese per avere postato delle sue foto di protesta senza veli su Facebook, pesa l'accusa di "possesso illegale di spray al peperoncino", che in Tunisia viene punita con il carcere.

Un cordone di polizia circonda l'edificio di giustizia, dove avvocati, attivisti e giornalisti, ma anche curiosi sono venuti a seguire il processo, il giorno dopo che tre attiviste di Femen, due francesi e una tedesca, sono state arrestate a Tunisi per avere inscenato una protesta a seno nudo a sostegno di Amina.

Mounir Sboui, padre della donna conosciuta sotto lo pseudonimo di Amina Tyler, ha detto invece di essere "orgoglioso" della figlia, per il suo impegno e i suoi ideali, anche se ha definito le sue gesta "eccessive": "Sono orgoglioso di mia figlia. Questo caso viene sempre più strumentalizzato. Le sue azioni sono state eccessive, ma lei difende le sue idee", ha spiegato.

Secondo il suo legale, Souheib Bahri, Amina rischia una pena di cinque anni di prigione, anche se dovrebbe cavarsela con una condanna a sei mesi per possesso illegale di spray di auto-difesa.