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Sabato, 27 Aprile 2024
Il confronto / Israele

A Gaza in 5 mesi il doppio delle vittime civili in Ucraina dopo 2 anni di guerra

Nella Striscia, i bambini uccisi dai raid sarebbero oltre 12mila. Quelli ucraini morti per mano russa sono circa 560

Da una parte, c'è una brutale guerra d'aggressione lanciata sulla base di futili ragioni. Dall'altra, un'operazione militare nata in risposta a un atto terroristico che ha provocato oltre mille vittime innocenti. Ecco perché il conflitto in Ucraina e quello a Gaza non possono certo essere messi sullo stesso piano. Ma fatta questa dovuta premessa, non può non colpire il fatto che in poco più di 5 mesi, i raid israeliani nella Striscia abbiano provocato almeno il doppio delle vittime civili registrate finora in Ucraina. Dopo due anni di guerra. 

Le vittime civili (e i bambini)

Stando al recente rapporto dell'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani, dal febbraio 2022 al dicembre 2023, i civili morti a causa dei bombardamenti russi sarebbero stati oltre 10mila, di cui circa 560 bambini. I feriti, sempre tra i civili, ammontavano a 18.500. 

Dal 7 ottobre, stando ai dati del ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas (ma i cui dati si sono rivelati in passato affidabili), le vittime palestinesi nella Striscia hanno superato quota 28mila. Difficile stabilire quanti siano i civili. Secondo quanto ammesso lo scorso dicembre da un portavoce dell'Idf, le forze armate israeliane, il rapporto è di due civili morti ogni militante di Hamas eliminato. Seguendo questa indicazione, la stima è di circa 19mila vittime civili. Ma secondo diversi osservatori, il numero di morti innocenti potrebbe essere ben più alto: sempre stando ai rapporti delle autorità sanitarie di Gaza, i bambini uccisi dai raid israeliani sarebbero più di 12mila, a cui aggiungere oltre 8mila donne. I feriti sarebbero circa 68mila, quattro volte quelli registrati in Ucraina in questi due anni.   

I danni a case e scuole

Un recente rapporto redatto dalla Banca mondiale insieme a Onu e Ue stima che dal febbraio 2022 a fine 2023, il 10% delle abitazioni ucraine siano state distrutte o danneggiate, lasciando senza un tetto circa 2 milioni di famiglie. 

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A Gaza, secondo gli ultimi dati dell'Ufficio delle Nazioni unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e del governo palestinese, le unità residenziali distrutte sono state finora circa 360mila, più del 50% dell'intero patrimonio edilizio residenziale della Striscia. Le persone costrette ad abbandonare la propria casa sarebbero circa 2 milioni, su una popolazione stimata in 2,3 milioni di abitanti.

Le scuole e le istituzioni educative danneggiate dai bombardamenti russi in Ucraina sono state finora circa 3.583, il 13% del totale. A Gaza, sono 392. Di queste, 346 sono scuole, la maggior parte delle quali era amministrata dall'Onu. In totale, nella Striscia, si contavano 737 scuole nel 2018. La stima, dunque, è che il 46% delle scuole sia stato messo fuori uso. 

Gli ospedali

Secondo i dati forniti dal ministero della Salute ucraino, prima della guerra c'erano 9.925 strutture pubbliche nel settore sanitario. Di queste, 1.242 (il 12,5% del totale) sono state parzialmente o completamente danneggiate.  A Gaza, su 35 ospedali, solo 11 sarebbero ancora funzionanti (tra l'altro parzialmente, stando alle denunce dei medici). Il 69% del totale dei presidi sanitari è stato distrutto o reso impraticabile.  

Ripetiamo quanto scritto all'inizio: l'aggressione russa all'Ucraina non può essere messa in nessuno modo sullo stesso piano della guerra a Gaza. Ma la reazione di Israele all'attentato del 7 ottobre è stata realmente proporzionata al legittimo obiettivo di difendersi da Hamas? La Corte internazionale di giustizia, la stessa che nel marzo 2022 aveva ordinato (invano) alla Russia di fermare il conflitto, ha ritenuto che le accuse di genocidio mosse dal Sudafrica a Israele si basano su prove valide. Un tribunale olandese ha ordinato al governo dei Paesi bassi di sospendere l'invio di componenti di aerei militari a Tel Aviv perché "Israele non tiene sufficientemente conto delle conseguenze per la popolazione civile quando conduce i suoi attacchi". Mentre il Vaticano, per voce del segretario di Stato Pietro Parolin, ha sottolineato la richiesta della Santa sede "perché il diritto alla difesa di Israele, che è stato invocato per giustificare questa operazione (a Gaza, ndr) sia proporzionato, e certamente con 30mila morti non lo è".

   

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