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Sabato, 27 Aprile 2024
Bufera sul governo / Regno Unito

In Gran Bretagna riprendono i test dei cosmetici sugli animali

La decisione, che pone fine a un divieto durato 25 anni, è stata presa senza che i consumatori ne fossero al corrente

La Gran Bretagna dice addio alla bellezza cruelty free. Oltremanica è scoppiata una polemica per la decisione del governo di dare il via libera alla ripresa dei sugli animali per i cosmetici. Si tratta di un passo indietro, in ambito civile e politico. La decisione, che pone fine a un divieto durato 25 anni, è stata presa senza che i consumatori ne fossero al corrente. A riferirlo è l'emittente Bbc, dando notizia del parere positivo dell'Alta Corte che con una sentenza di pochi giorni fa ha affermato che l'esecutivo ha agito legalmente.

Cruelty Free International (CFI), che ha portato il caso a conoscenza, ha sostenuto che si tratta di una misura illegale e in violazione del divieto di test sugli animali per il trucco e i suoi ingredienti, in vigore dal 1998. Il pronunciamento dell'Alta Corte è arrivato dopo che attivisti per i diritti degli animali hanno sporto formale denuncia. Più di 80 marchi hanno dichiarato di essere "sgomenti" per la nuova posizione del governo.

"Siamo lieti che l'Alta Corte abbia concordato con la posizione del governo in questo caso. Il governo è impegnato nella protezione degli animali nella scienza", ha replicato alla Bbc un portavoce del ministero dell'Interno. Nel concreto, prima dell'inizio della produzione le firme del settore beauty possono richiedere licenze per eseguire test sugli animali per garantire la sicurezza dei lavoratori che maneggiano alcune sostanze, ma tali test non serviranno a verificarne la sicurezza per i consumatori, per la quale ci vorranno altri metodi. Tra le sostanze che necessitano di test c'è l'omosalato, un ingrediente per la protezione solare comune nei correttori e nei fondotinta e che ora i ratti potrebbero essere costretti a ingerire. A basse dosi l'omosalato è sicuro, ma a concentrazioni più elevate le prove del suo impatto sul sistema immunitario umano sono inconcludenti.

Secondo la sentenza di giustizia, il governo di Londra ha precisato di aver modificato la sua politica sulla sperimentazione animale per allinearla alle norme chimiche dell'UE se vuole vendere i suoi prodotti di cosmesi in Europa.

Nel Regno Unito i test sugli animali per il trucco o i suoi ingredienti erano stati completamente vietati nel 1998, ma erano stati consentiti solo se i benefici ottenuti dalla ricerca superavano qualsiasi sofferenza animale, ad esempio per i farmaci. Nel 2020 l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), un'agenzia dell'UE che sovrintende alla regolamentazione chimica, ha stabilito che le aziende dovevano testare alcuni ingredienti utilizzati nei cosmetici sugli animali per assicurarsi che fossero sicuri per i lavoratori che li fabbricano.

Quando il caso è scoppiato in Gran Bretagna, è emerso che in realtà è dal 2019 che il governo ha rilasciato licenze per la sperimentazione animale di ingredienti cosmetici in linea con le norme chimiche europee, mantenute nonostante Londra abbia lasciato l'UE nel 2020. Tuttavia non è stato reso noto il nome delle aziende beneficiarie del provvedimento. Il regolamento UE sulle sostanze chimiche richiede di testare i soli ingredienti cosmetici sui ratti. 

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