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Domenica, 28 Aprile 2024
Mondo Turchia

La Turchia interviene nella guerra tra Armenia e Azerbaigian (che interessa da vicino anche l'Italia)

Il conflitto per il controllo della regione autonoma del Nagorno Karabakh vive una nuova escalation con l'intervento aereo della Turchia. Il monito di Ankara: C'è solo una soluzione. Il ritiro dell'Armenia dai territori occupati"

Il conflitto tra Azerbaigian e Armenia per il controllo della regione autonoma del Nagorno Karabakh deve essere considerato una "priorita'" dall'Italia. Lo ha scritto su Facebook Emanuela Del Re, viceministra degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Del Re ha auspicato che "questa dura recrudescenza delle ultime ore porti la comunità internazionale a dare a questa dolorosa e annosa questione la rilevanza e la priorità che merita come dossier". Secondo Del Re, "sono in gioco interessi complessi che vanno ben oltre la disputa territoriale". Del Re ha sottolineato che è necessario "evitare che questo conflitto diventi uno scontro tra visioni politiche, culturali e religiose diverse, con ricadute economiche rovinose".

Dietro il conflitto questioni geostrategiche legate al petrolio del Mar Caspio che Del Re definisce molto rilevanti per l'Italia. Nel Caucaso meridionale corrono infatti i corridoi per gli oleodotti che trasportano petrolio e gas per i mercati mondiali.

La guerra tra Azerbaigian e Armenia

Mentre continuano gli scontri scoppiati domenica tra le truppe di Baku ed Erevan, con un bilancio di decine vittime su entrambi i fronti, i rischi di un intervento esterno nel conflitto riesploso nel Caucaso meridionale si fanno sempre più forti. Oggi in una nuova escalation del conflitto un caccia F-16 turco avrebbe abbattuto un aereo Su-25 delle Forze armate dell'Armenia. Lo rende noto il ministero della Difesa di Erevan.

" Il jet sarebbe giunto dall'Azerbaigian a sostegno dell'aviazione e dei droni di Baku, impegnati in bombardamenti di "villaggi civili". Il pilota è morto. L'abbattimento è avvenuto - secondo la Difesa armena - nello spazio aereo dell'Armenia."

Secondo Erevan, Ankara sarebbe già parte del conflitto dopo le accuse sull'invio di centinaia di mercenari dalla Siria, oltre che di droni e altri armamenti. Erevan ha precisato che aerei da combattimento turchi F-16 sono stati dispiegati nelle operazioni offensive azere contro l'Armenia, nella zona di Artsakh. Gli aerei turchi hanno iniziato a decollare questa mattina dalla base aerea azera di Gangia per per scortare Su-25 azeri e droni Bayraktar (che sono prodotti in Turchia) durante i bombardamenti contro gli insediamenti armeni e contro le unità di terra dislocate a Vardenis, Mets Masril e Sotk. A loro volta, ha ricostruito la portavoce, gli Su-25 armeni assicuravano il sostegno aerei alle forze armene dispiegate a terra. 

Riprese le ostilità nella regione del Nagorno Karabakh  il conflitto in una infografica ANSA  CENTIMETRI-2

Nei più duri scontri dal 2016 - sono ormai quasi cento le vittime confermate - il conflitto vede un interessamento della Turchia che per dirla con le parole del direttore della comunicazione della presidenza turca, Fahrettin Altun "si impegnerà totalmente ad aiutare l'Azerbaigian a recuperare le sue terre occupate e a difendere i suoi diritti e interessi in base al diritto internazionale".

Proprio oggi il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha affermato: "C'è solo una soluzione. Il ritiro dell'Armenia dai territori occupati".  "Soltanto il dialogo potrà portare a una soluzione", perché l'Armenia "non si arrenderà", ha replicato dal canto suo il presidente armeno Armen Sarkissian.

Guerra in Nagorno Karabakh

Secondo il diritto internazionale, il Nagorno-Karabakh, una regione di circa 4.400 km quadrati avvolta dalle foreste caucasiche, è riconosciuto come parte dell'Azerbaigian. Ma l'etnia armena, a maggioranza cristiana che costituisce la stragrande maggioranza della popolazione rifiuta il governo azero. 

Il conflitto non è semplicemente regionale e potrebbe trascinare le principali potenze vicine, Russia e Turchia. Mosca ha un'alleanza difensiva con l'Armenia, mentre Ankara sostiene i suoi parenti etnici turchi in Azerbaigian. 

cento anni dal martirio degli armeni-2

"La Russia, per i rapporti che da sempre ha con il Caucaso, e l'Europa che verso le nazioni caucasiche promuove la politica di vicinato, agiscano per spezzare la spirale delle armi, rilanciare l'azione del Gruppo di Minsk e promuovere la ricerca di soluzioni negoziate e condivise". Lo ha detto il Presidente della Commissione Esteri della Camera, Piero Fassino, al termine dell'incontro con l'Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov.

"Analogamente, di fronte alla crisi che vive la Bielorussia - ha aggiunto Fassino - è auspicabile che Unione Europea e Russia agiscano in sinergia per promuovere il dialogo tra le parti e la ricerca di soluzioni politiche che consentano ai cittadini bielorussi di scegliere liberamente il proprio destino. E nella stessa direzione deve essere ripresa una iniziativa per l'applicazione degli Accordi di Minsk sull'Ucraina. Non meno rilevante - ha sottolineato Fassino - è che dalla Russia venga un contributo agli sforzi della comunità internazionale per dare soluzioni politiche alla crisi siriana e libica". 

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