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Martedì, 30 Aprile 2024
La smentita / Corea del Nord

Il bluff del lancio del missile nordcoreano

Il leader Kim Jong-Un non ha testato il potente Hwasong-17

Il leader nordcoreano Kim Jong-Un potrebbe non aver testato il missile balistico chiamato Hwasong-17, ma una versione più avanzata del modello precedente, lo Hwasong-15, testato nel 2017. Anche il video show di Kim, che mostra il lancio del missile dalla base aerea di Sunan, a Nord della capitale Pyongyang, sarebbe stato costruito ad arte per mostrare come il missile che doveva corrispondere al più avanzato Hwasong-17 sia stato testato con successo. È l’ipotesi avanzata da diversi analisti sudcoreani e funzionari statunitensi, che si sono basati sullo studio delle immagini satellitari, previsioni meteorologiche e filmati dei media statali nordcoreani. Tuttavia, il test dello scorso 24 marzo dimostra come il regime nordcoreano stia comunque ottenendo successi nei piani di sviluppo dei missili balistici intercontinentali.

Verso nuovi test nucleari

I progressi registrati da Pyongyang alimentano l’ipotesi avanzata dall’intelligence di Seul, secondo cui Kim effettuerà il suo primo test nucleare probabilmente già il prossimo mese. Si tratterebbe del primo lancio da più di quattro anni e, riportano i media sudcoreani, potrebbe essere eseguito il prossimo 15 aprile, in occasione del 110° anniversario della nascita del fondatore dello Stato eremita, Kim Il Sung.

I nordcoreani, secondo alcuni rivelazioni dell’intelligence dei cugini del Sud, hanno ripreso gli scavi del sito di Punggye-ri, dove la Corea del Nord negli ultimi 15 anni aveva condotto i suoi sei test nucleari. Il sito nucleare è stato oggetto di una dimostrazione di “amicizia” tra Corea del Nord e Usa, quando alla Casa Bianca c’era Donald Trump. Inizialmente Punggye-ri era stato chiuso nel 2018 e alcune parti sono state fatte saltare in aria, dopo che Kim Jong-Un aveva promesso di fermare tutti i test nucleari. Poi, il passo indietro del leader nordcoreano quando Trump aveva annunciato a sorpresa la cancellazione del primo summit bilaterale (lo storico incontro tra l’ex presidente Usa e il Capo supremo della Corea del Nord c’è poi stato il 12 giugno di quell’anno a Singapore).

Tuttavia gli analisti del Center for Nonproliferation Studies (CNS) ritengono che ci vorranno anni prima che il sito sia completato e nuovamente pronto per effettuare test di missili nucleari e a lungo raggio. Le immagini satellitari delle scorse settimane mostrano però come il regime nordcoreano stia accelerando i lavori per il ripristino del sito, dove si sta costruendo anche un nuovo edificio.

Le smentite sul lancio del Hwasong-17, tuttavia, non sminuiscono la portata degli avvertimenti militari che Pyongyang vuole dare a Washington. Il missile, come enfatizzato dei media nordcoreani, ha una “capacità di attacco più potente”: il lancio dello scorso 24 marzo ha raggiunto un'altitudine di circa 6.200 km e ha volato per più di 1.000 km cadendo a circa 170 km dalle coste di Aomori nel Mar del Giappone. Queste stime sono state anche confermate anche dal ministero della Difesa giapponese.

Lo stallo delle sanzioni

Ma mentre il mondo è distratto dalla guerra russa in Ucraina, il leader Kim porta avanti suoi programmi nucleari, convinto che le Nazioni Unite non applicheranno ulteriori sanzioni alla Corea del Nord. Qualsiasi ulteriore provvedimento sanzionatorio del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite richiederebbe infatti il sostegno della Russia - così come della Cina – che conduce al contempo una battaglia ideologica contro gli Usa.

La dimostrazione è arrivata durante la recente riunione del Consiglio di sicurezza (26 marzo), per discutere e condannare il lancio nordcoreano del missile balistico intercontinentale, il primo dal novembre 2017. La rappresentante della Russia all’Onu, Anna Evstigneeva, ha respinto le richieste degli Stati Uniti di applicare nuove sanzioni a Pyongyang e ha sostenuto invece una risoluzione elaborata con la Cina che dia priorità ai negoziati.

Il dipartimento di Stato Usa, prima della riunione al Palazzo di Vetro, ha applicato nuove sanzioni nei confronti di sei tra enti e individui in Russia, Corea del Nord e Cina, ai sensi dell'”Iran, North Korea, and Syria Nonproliferation Act" (INKSNA), la misura che autorizza gli Usa a imporre misure all'estero per attività di proliferazione nucleare.

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